BULLISMO, MASINI (PD): «ALEMANNO POTEVA ARREDARE 881 CLASSI ROMA» (OMNIROMA)
Roma, 21 set - «11.453 banchi, 22.906 sedie, 881 cattedre, 881 lavagne, 881 armadietti. Con 757 mila euro il gabinetto del Sindaco (ma il progetto è costato di più) poteva decidere se comprare l'arredamento per 881 classi delle scuole romane, fare un serio progetto pedagogico o finanziare questo imbarazzante e faraonico progetto sul bullismo».
A dichiararlo in una nota Paolo Masini vice presidente della Commissione Scuola.
«Oggi allo Stadio Olimpico - continua - si terrà 'l'eventò clou del progetto tanto caro al Comune di Roma sul Bullismo. Evento e progetto che ha visto come protagonista Gigi D'Alessio. Una scelta 'curiosà che ricorda molto quella di Franco Califano per il concerto della festa della donna.
Sarebbe interessante e utile fare, da parte dell'amministrazione capitolina, un bilancio di questo progetto che a quanto risulta non ha lasciato nulla di buono alla città se non un buco (quello si) nel bilancio del settore scuola già tanto bistrattato. Di certo per ora c'è solo il ritorno d'immagine del cantante partenopeo, col suo viso affisso con il logo del Comune di Roma per mesi e mesi sui nostri muri, sulle paline delle fermate dell'autobus pubblicizzando tra l'altro concerti previsti prima dell'estate e inspiegabilmente saltati.
Il bullismo è un problema che va affrontato seriamente con un umiltà, lungimiranza e professionalità, come ci confermano le notizie anche recenti dei fatti in continua crescita che accadono continuamente in città. Ora ben venga investire fondi in progetti culturali e di integrazione antidoto principe della lotta al bullismo e dell'emarginazione, come diciamo da anni - dice Masini - quello che ci fa pensare, sempre dati alla mano, è che con quasi 800 mila euro, oltre che affrontare meglio il tema del bullismo, si potevano portare nelle classi romane i banchi di scuola, le sedie, le cattedre, lavagne per dare maggiore dignità ad una scuola pubblica sempre più messa all'angolo dall'accoppiata Gelmini - Alemanno».
Nessun commento:
Posta un commento