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mercoledì 16 giugno 2010

La FIOM e Pomigliano


Questa mattina mentre mi preparavo per andare a lavoro ho intravisto la trasmissione su La7 Omnibus dove si parlava della Fiat di Pomigliano d'Arco. Ho potuto assistere solo ai primi tre interventi che in ordine cronologico sono stati di Giorgio Cremaschi (Fiom CGIL), Gianni De Michelis (consulente del ministro Brunetta) e Francesco Boccia (Partito Democratico).

Cremaschi ha esposto le ragioni per le quali la FIOM non ritiene di dover firmare il contratto proposto dalla FIAT. in quanto vengono lesi i diritti minimi dei lavoratori.
De Michelis criticava la posizione della FIOM in quanto in un momento di crisi e con un debito così alto un sindacato responsabile non può tirarsi indietro.
Il nostro Boccia si dice d'accordo con De Michelis e ritiene che i lavoratori debbano accettare la proposta della Fiat per evitare che il datore di lavoro decida di investire magari in Polonia.


Riporto i punti contestati dell'accordo:
1. Sciopero
Sanzioni disciplinari fino al licenziamento per il lavoratore che sciopera mettendo in discussione l’accordo con l’azienda.

2. Iniziativa sindacale
Sanzioni per sindacati e Rsu che proclamano iniziative di lotta contro l’accordo: sospensione dei contributi e dei permessi sindacali.

3. Malattia
In caso di picchi di assenteismo, l’azienda comunque non verserà i contributi per malattia, a prescindere dai controlli.

4. Permessi elettorali
Durante le elezioni, l’azienda non permetterà il recupero dei giorni trascorsi ai seggi dai rappresentanti di lista.

5. Pausa mensa
Per l’azienda si può lavorare anche otto ore di fila senza la mezz’ora di pausa per il pranzo, considerata come straordinario.

Premetto che sono trasalito quando ho rivisto De Michelis pluri-condannato per corruzione essere ospite come consulente del ministro Brunetta (ah poveri soldi nostri) e lamentarsi del debito pubblico italiano creato da altri governi (i suoi governi cavolo!!).
Ma ancora più deludente, a mio avviso, è stato l'intervento di Francesco Boccia che concordava con De Michelis!!

Cosa avrei detto io?

Che per prima cosa quello proposto dalla FIAT non è un accordo ma un ricatto.Il datore di lavoro chiede di aumentare i ritmi di lavoro e non concede neanche un aumento salariale.

La proposta non è ricevibile in quanto le clausole come la rinuncia al diritto di sciopero sono incostituzionali (articolo 40) in quanto le parti non possono disporre dei diritti dei singoli costituzionalmente garantiti.

Se passa la linea Marchionne l'Italia diventerà la Polonia e noi ci troveremo, non per colpa nostra ma della classe dirigente, tutti con meno diritti: oggi toccherà a Pomigliano, domani a noi!!

Andrea De Filippis

1 commento:

  1. De Michelis dovrebbe uscire dalla politica, come molti altri.

    Detto questo, i punti dell'accordo vorrei commentarli così:

    1) se esiste un accordo, il ricorso allo sciopero può essere ridotto, inserendo nell'accordo stesso le modalità della contestazione all'accordo eventualmente violato, secondo forme che siano comunque mediate da FIOM e dai sindacati, che devono imparare ad andare più uniti...

    2) le sanzioni ai sindacati decadono se gli stessi riconoscono per quest'accordo un approccio etico diverso, vista l'eccezionalità del patto, che deve valere solo per quest'accordo straordinario per salvare FIAT Italia

    3) se esiste assenteismo, va combattuto sempre, anche da parte degli organismi sindacali...l'assenteismo non può essere una forma di protesta, e i controlli comunque devono essere fatti e chi sbaglia o gioca col lavoro paga...

    4) sono d'accordo che non sia indipsensabile la presenza nei seggi dei lavoratori, anche loro come me e molti altri che si impegnano in politica, se decidono di farlo perdono qualcosa di proprio...secondo il principio che i lavoratori hanno gli stessi diritti e gli stessi doveri...(siano essi operai, liberi professionisti, dipendenti pubblici, ecc.)

    5) se uno decide di lavorare 8 ore di fila dev'essere una sua scelta, fermo restando che non subisca danni alla salute, ma il medico migliore siamo proprio noi stessi e dobbiamo imparare a gestirci...chi decide di lavorare 8 ore probabilmente lo fa per avere un pò di tempo per altre cose.
    A mio parere è sbagliato considerare straordinario la pausa pranzo...molti non hanno questo privilegio…quando non si lavora non si produce ed è sbagliato essere pagati...il pranzo lo facciamo tutti, lo paghiamo di tasca propria e nessuno ce lo paga...

    Ma infine farei un ultimo appunto per il futuro…il contratto dei lavoratori, nel caso quest’accordo passi, dovrebbe prevedere un innalzamento progressivo delle paghe dei lavoratori, che meritano di può per fare una vita più dignitosa, per loro e per i propri figli

    (saoncella)

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