Ieri ho partecipato al primo incontro organizzato dal Centro Studi Regionale sulle criticità del bilancio della Regione Lazio all’avvio della legislatura.
Scopo della iniziativa era quello di fornire spunti per la politica economica regionale, con maggiore attenzione al settore Sanità.
Il Centro Studi Regionali si propone di fornire spunti utili al policy maker, utilizzando le competenze acquisite nella scorsa legislatura regionale nell’ambito del servizio studi di Sviluppo Lazio per evitare la dispersione di un importante patrimonio di analisi.
Dopo l'interessante analisi di Marcello Degni, che ha illustrato ai molti presenti le varie criticità del bilancio regionale, Irene Del Prato - introducendo gli interventi del pubblico - ha posto la seguente domanda retorica "È utile un centro studi nel Lazio?"
Vorrei premettere che, secondo il mio parere, il grande errore di questo periodo è che purtroppo il bilancio detta le priorità e l'agenda al politico e non viceversa.
L'obiettivo non è più soddisfare i bisogni dei cittadini nel modo più efficace e meno costoso ma è diventato l'azzeramento del disavanzo.
Ciò non dipende solo dalla crisi ma soprattutto dalla mediocrità della nostra classe dirigente.
Ritornando alla domanda di Irene, un Paese civile ha bisogno di un'istituzione autorevole e indipendente che controlli e pubblicizzi i dati di bilancio della Pubblica amministrazione e degli enti territoriali.
Una volta c'era la Ragioneria Generale dello Stato. Dico una volta perché ormai da vent'anni la tendenza di tutti governi, di qualsiasi colore o parte, è di eliminare i controlli e la Ragioneria, coerentemente con il progetto intrapreso, è stata di fatto smantellata. Ora è solo un simulacro vuoto.
Mentre negli altri Paesi esistono agenzie indipendenti, stampa finanziaria libera e una Pubblica amministrazione trasparente in Italia la nostra classe dirigente ha intrapreso una strada completamente diversa. Per un nostro concittadino è impossibile non solo comprendere un bilancio ma anche solo reperirlo, alla faccia di tutti i diritti alla trasparenza e alla legge 241/1990.
Per esempio, con la mia associazione Next Europa abbiamo l'intenzione di elaborare un progetto politico da proporre alle prossime elezioni comunali della nostra città, Roma. Per elaborare un buon progetto abbiamo ritenuto innanzitutto fondamentale capire su quali risorse il nostro Comune può fare affidamento e il modo in cui sono state finora spese: abbiamo quindi necessità di conoscere il bilancio.
Già in questo primo passo, banale in un paese civile, abbiamo incontrato i primi ostacoli: il Comune di Roma, tra i più grandi comuni italiani, è uno dei pochi a non rendere pubblico e consultabile dal sito internet istituzionale il proprio bilancio e a fornire l’accesso ad un archivio storico dei rendiconti degli ultimi anni.
Conclusione? Un centro studi di tecnici il più indipendente possibile che sia di aiuto ad una nuova classe dirigente ed ai cittadini non solo è auspicabile ma diventa necessario nel vuoto lasciato dalle istituzioni.
Potete approfondire i temi del dibattito su www.centrostudiregionali.it
Grazie Andrea, hai sintetizzato a meraviglia gli intenti del Centro Studi Consulta Cittadina!
RispondiEliminaIrene del Prato