Riporto il discorso che avrei voluto tenere all'assemblea di Area Democratica Lazio dell'11 gennaio 2010, anche se ora sono molto deluso dalle dichiarazioni del segretario Nazionale Bersani e ho perso ogni entusiasmo per questo PD.
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Non voglio dilungarmi troppo sull’evidente sconfitta politica dell’attuale segretario regionale, Alessandro Mazzoli, ma non per questo mi esimo dal sottolineare la gravità di un comportamento che deliberatamente e in modo poco trasparente disattende lo Statuto, che fino a prova contraria, rimane la carta fondativa del nostro partito.
Di certo tutti possono commettere errore ma nessuno, e in particolar modo il Segretario, deve sentirsi legittimato a disapplicare le norme che regolano il nostro partito.
Quando mi sono iscritto al Partito Democratico, ricordo benissimo di aver sottoscritto il mio impegno a rispettare lo statuto e, a mia memoria, non ricordo nessuna postilla che ne esonerava i dirigenti o la maggioranza dell’assemblea.
Nel merito, vorrei ricordare ai presenti alcuni passaggi di questo famigerato statuto del Partito democratico - Unione Regionale del Lazio:
Articolo 16
1. Il partito Democratico – Unione Regionale del Lazio assume le primarie come elemento costitutivo della propria rappresentanza e della propria proposta politica, affinché le stesse traggano legittimazione e vitalità dal rapporto diretto con i cittadini elettori
8. Il Partito Democratico – Unione Regionale del Lazio si impegna a garantire e promuovere , in ogni elezione primaria a ogni livello, lo svolgimento di una effettiva campagna elettorale, che , per tempi e modalità, consenta a tutti gli elettori di avere adeguata e tempestiva conoscenza dei candidati e delle loro
proposte programmatiche.
9. Non si svolgono le elezioni primarie nel caso in cui, nei tempi prescritti dal Regolamento, sia stata avanzata una sola candidatura alla carica oggetto di selezione.
Articolo 17
1. Qualora il Partito Democratico stipuli accordi pre-elettorali di coalizione con altre forze politiche in ambito regionale e locale, i candidati comuni alla carica di Presidente di Municipio, Sindaco, Presidente della Provincia e Presidente della Regione, vengono selezionati mediante elezioni primarie aperte, a norma
dell’art. 20 comma 1 dello Statuto Nazionale.
Dalla lettura degli articoli sembra chiaro che elemento fondamentale del nostro partito siano le “primarie” e le proposte politiche, quindi a parer mio, devono trarre legittimazione dal rapporto diretto con gli elettori.
L’unico caso esplicitato per il quale le primarie, non devono essere indette è la mancanza di presentazione di candidati nei tempi previsti stabiliti dal regolamento deliberato dall’Assemblea. Ma l’assemblea dopo la riunione per l’insediamento non è stata più convocata.
Nei fatti la segreteria del partito nella nostra Regione ha completamente disatteso le nostre regole e venuto meno al patto fondamentale tra iscritto/partito prima ed elettore /partito poi e non può essere accettata la risposta che i fini (vincere le elezioni) giustificano i mezzi (disattendere le regole comuni) o che dobbiamo privilegiare l'immediatezza e l'efficacia della proposta perché la destra è già in campo.
La mozione che ha vinto le primarie non può modificare le regole unilateralmente , è un metodo antidemocratico e questo comportamento ricorda, non tanto vagamente quello tenuto dall’attuale maggioranza in Parlamento che giustifica ogni malefatta con la scusa che loro hanno ricevuto il mandato popolare.
Non devono esistere due pesi e due misure!
Io non voglio essere uguale a loro, e a questo non è giusto che si rassegni il mio partito.
A questo punto, chiedo ad Area Democratica e, a te Roberto, di fare l’unica cosa che in democrazia compete alla minoranza : vigilare sul rispetto delle regole e denunciare qualsiasi comportamento contrario del nostro segretario, arrivando anche alla mozione di sfiducia.
Su un punto non possiamo tacere, altrimenti saremmo complici: le regole sono uguali per tutti e si rispettano, SEMPRE.
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