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lunedì 7 giugno 2010

Dieci regole per riformare il Paese


Nota del 9 febbraio 2010

Durante le feste di Natale , mentre mi rodevo pensando all'immobilismo della nostra classe dirigente nello scegliere il candidato alle regionali nel Lazio, gironzolando in una libreria mi sono imbatuttto nel libro di Michele Ainis "La Cura".
Sono convinto che il destino ti fa incontrare persone e cose nel momento giusto. Infatti l'ho comprato ed un fantastico libro dove l'autore elenca e approfondisce il suo decalogo per ricominciare da zero in Italia.
Come non farne pertecipi gli amici di FB?

Ainis, noto costituzionalista parte dalla constatazione che in Italia è in atto una guerra del diritto contro il privilegio, dell'equità contro l'ingiustizia, dei talenti contro i parenti....
Per vincere la guerra c'è una camicia di gesso da mandare in pezzi, perché da noi l'ascensore sociale non funziona, è sempre fermo al piano di partenza. Perché ti passa la voglia di sbatterti e sudare quando sai già in anticipo che la tua cariera dipende dal certificato di nascita o nel migliore dei casi dalla benevolenza dei potenti. Da qui un pessimismo duro, compatto come una lastra di piombo. E' palese il circolo di scoramento collettivo che deborda fatalmente in sfiducia delle regole che governano il sistema , nella loro capacità d'assicurare un minimo di equità alla nostra convivenza.
Da qui Ainis espone il suo decalogo per ricostruire la nostra Nazione.

1. Disarmare le lobby
Contro il potere delle lobby serve disciplinare la libertà d'associazione, rendendo pubblici i nomi degli iscritti, stabilendo un regime di incompatibilità, demolendo la regola della cooptazione; serve una legge sui gruppi di pressione , così come serve abolire totalmente gli ordini professionali.

2. Rompere l'oligarchia di partiti e sindacati
Introdurre una legge contro il potere delle loro oligarchie e eliminare i vincoli di legge per candidarsi alle elezioni.

3. Dare voce alle minoranze
azioni positive per restituire fiato alle energie penalizzate dalle discriminazioni di ogni tipo

4. Annullare i privilegi dalla nascita
Introdurre imposte di successione (45% oltre una certo livello) e penalità per chi concorre a ottenere la stessa posizione che hanno raggiunto i propri genitori.

5. Rifondare l'università sul merito
Abolire il valore legale del titolo di studio, liberalizzare gli stipendi dei docenti, valutare i professori.

6. Garantire l'equità nei concorsi
Procedure garantite dal sorteggio dei commissari di concorso.

7. Neutralizzare i conflitti di interesse
Dividere controllati e controllori, vietando ai primi di scegliersi i secondi, abolendo l'autodichia, proibendo e scoraggiando le doppie poltrone.

8. Favorire il ricambio della classe dirigente
Obbligare la rotazione delle cariche attraverso il limite assoluto di due mandati per ogni cittadino.

9. Impedire il governo degli inetti
Obbligo di un titolo di studio adeguato per chi ci rappresenta e precise competenze per ricopre incarichi di governo

10. Promuovere il controllo democratico
Introdurre il potere di revoca e generalizza la mozione di sfiducia.

Su alcune cose non sono molto convinto ma è un inizio per discutere di contenuti e costruire la Nuova Italia fondata sul merito e sulla uguaglianza.

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