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domenica 9 gennaio 2011

SOSTENIBILITA' AMBIENTALE - Prodotti Post Consumo e Gestioni AMA

da newsletter di Alfredo Toppi

Temo che la cialtroneria non sia appannaggio della sola Classe dirigente romana, ma attenga, più in generale, gran parte della Classe dirigente di questo Paese. Questa sconfortante riflessione discende dalla lettura di un Atto banale, quale può essere la Deliberazione n. 94 della G.C. del 1 dicembre scorso "Modifica Convenzione con AMA S.p.A. per la disciplina delle attività riguardanti l'applicazione e la riscossione della tariffa per la gestione dei rifiuti urbani ai sensi dell'art. 49 del Dlgs 22/1997 per l'anno 2010".
Il fatto che a dicembre 2010 si modifichi una Convenzione per il decorso 2010 la dice lunga sullo stato confusionale totale in cui la Città e più in generale il Paese si trova.
Si ricorderà che la Corte Costituzionale si era espressa per la natura tributaria della Ta.Ri. (TIA1, a livello nazionale), assimilandola, errando, alla Tarsu. Infatti pochi (a cominciare dalle più alte Magistrature dello Stato) sembrano aver capito la "filosofia" sottesa all'introduzione della Tariffa rifiuti in sostituzione della Tassa rifiuti (sebbene siano passati 13 anni !). Infatti la Tariffa (sebbene ancora applicata "sperimentalmente" a Roma e quindi, sostanzialmente, in maniera poco dissimile dalla Tarsu) dovrebbe essere commisurata sulla quantità/qualità del rifiuto conferito dal singolo utente e non su parametri medi e/o mq e/o abitanti.
Quindi la Sentenza della Corte Costituzionale n. 238 del 24.07.2009 stabiliva (dopo 12 anni !) che la Tariffa aveva natura tributaria e quindi non era soggetta ad IVA (cioè che non si debbono pagare le tasse sulle tasse; e ci mancherebbe !); ciò con gran dabbenaggine di popolo, quasi che la restituzione collettiva di un balzello pluriennale, non la si sarebbe dovuta necessariamente compensare in qualche altro modo, comunque a carico di un Pantalone non diverso dal popolo stesso (a meno che non si consideri il Comune/lo Stato soggetto altro dall'insieme dei Cittadini).
Si ricorderà quindi, da una parte, la Del.ne G.C. n. 103 del 19.04.10 con cui il Comune approvava la Convenzione con l'AMA per il 2010 per l'applicazione e riscossione della Ta.Ri. in ossequio alla Sentenza, dall'altra, la lettura "pierina" del P.F. 2009 dell'AMA (e quindi della Ta.Ri. 2010) in chiave di "recupero occulto" dell'IVA da restituire (vedasi Info73).
Intanto Governo e Parlamento erano corsi ai ripari, interpretando, per via legislativa (D.L. 78/2010), che la natura della tariffa non è tributaria (ed è quindi soggetta ad IVA); l'imposizione IVA sulla Tariffa è stata quindi confermata dalla Circolare del M.E.F. 3/DF dell'11.11.10; ne discende che il Comune ha dovuto modificare la Convenzione vigente e ne desumo (dato che i bollettini AMA per il 2010 sono già stati inviati) che dovremo sobbarcarci il costo di un prossimo conguaglio. Quindi, sempre "pierinamente", alla fine temo che dovremo pagare due volte: prima, in maniera "occulta", l'IVA soppressa e poi, in maniera palese, l'IVA ripristinata.
Dalla lettura della Delibera G.C. 94/10 si apprende anche che il D.Lgs. n. 152 del 03.04.2006 (art. 238 !!) ha soppresso la TIA1 ed istituito la TIA2. Tuttavia, come sempre, in pratica nulla è cambiato poiché si attende (dopo quasi 5 anni) il relativo Regolamento attuativo.
Morale (se ne può essere tratta una):
a) le norme pare le facciano gli avvocati ad uso degli avvocati (e ce lo sapevamo);
b) a cosa servono gli Uffici legislativi ? (e non l'abbiamo mai saputo);
c) il potere giudiziario opera su tempi geologici (e ce lo sapevamo pure);
d) a che serve fare Leggi, buone o cattive, se per diventare attuative si debbono attendere Regolamenti che arrivano dopo un lustro, salvo proroghe (e ce lo siamo chiesto spesso);
e) ed i costi amministrativi/legali diretti ed indiretti, pubblici e privati di tutto questo armamentario a quanto ammontano (e non lo sapremo mai);
f) e con questa mentalità si vorrebbe, non dico restare in Europa, ma almeno risolvere la questione della monnezza di Napoli ?

E se lo Stato utilizzasse il gettito (o l'esenzione) dall'IVA sulla Tariffa rifiuti quale ulteriore incentivo/disincentivo economico (personale/collettivo-comunale) alle buone pratiche della raccolta differenziata, ecc. ? Saremmo in un altro Paese.


Riccardo Traversi
assessore all'ambiente Municipio XV

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