Il sindaco Gianni Alemanno, nell'ultimo giorno della Conferenza Nazionale della Famiglia, ha affermato che per "aiutare le famiglie, soprattutto le famiglie numerose, bisogna far pagare più tasse ai single e alle coppie senza figli".
Perché secondo Alemanno da parte dei Comuni (così come da parte del Governo) ci vogliono gesti concreti per sostenere la famiglia, che è quella, scandisce il sindaco di Roma, "basata sul matrimonio tra uomo e donna e non ce ne sono altre". "Per recuperare risorse - dice Alemanno - bisogna partire, ad esempio, dalla tassa sui rifiuti. Oggi più sono i componenti di una famiglia, più alta è la quota che si deve pagare per i rifiuti. Questo è un metodo sbagliato e punitivo. Sono proprio i nuclei più numerosi che sono più in difficoltà, e dunque devono pagare meno tasse. Ma visto che le risorse sono quelle che sono, bisogna che siano i single e le coppie senza figli a versare un po' di più, per riequilibrare i carichi".
Lo sproloquio di Alemanno, che oltre al consenso dei costruttori con regali di cubatura adesso cerca la sponda sul colle Vaticano, ha toccato altri punti, sostenendo ad esempio che quando si parla di famiglia "non si può dare tutto a tutti, e se continuiamo a parlare anche di coppie gay, e di single, disperdiamo risorse che devono essere concentrate sulla coppia formata da uomo e donna, regolarmente sposata e che fa figli".
Chicca finale è la sua idea di sostegno alla prima infanzia. "Da quando sono arrivato in Campidoglio ho cercato di aumentare in ogni modo il numero dei posti disponibili negli asili nido, soprattutto incrementando le convenzioni con i soggetti del privato sociale. E quello che abbiamo visto è che se il costo annuale di un bambino in un asilo pubblico è di 13mila euro l'anno, in un nido convenzionato il suo costo è di 7mila euro l'anno. È evidente dunque che il comune di Roma non aprirà più asili comunali, ma potenzierà il privato sociale, che ci ha permesso quest'anno di dare un posto all'asilo a cinquemila bambini in più".
Interessante come il nostro sindaco in poche parole sia riuscito ad esplicitare tutto il peggio della politica di questa destra:
1. ha riesumato la vecchia tassa sul celibato introdotta dal fascismo nel 1927;
2. vuole discriminare le scelte dei singoli chiedendo maggiori contributi non agli evasori e ai ricchi ma a chi per motivi vari non ha voluto o potuto crearsi una famiglia o magari a chi non può avere figli;
3. discrimina tra figli di genitori sposati e quelli non sposati;
4. sposa l'idea di scuola privata perseguita dalla Gelmini.
In soli quattro punti il sindaco di Roma riporta indietro il nostro paese di almeno cento anni azzerando tutte le conquiste civili e le garanzie dell'articolo 3 della Costituzione. A quando l'abrogazione della legge sul divorzio e la 194?
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