Sintesi del documento del Pd Roma, diffuso dal presidente Eugenio Patanè.
"La situazione dell’Atac, una delle più grandi aziende di trasporto pubblico locale in Italia, è riassumibile in poche cifre: 130 milioni di perdita, circa 1,6 miliardi di debiti accertati a fronte 200 milioni di crediti potenziali 'né certi, né esigibili' nei confronti della Regione Lazio; tredicimila dipendenti ai quali vanno aggiunti i 900 tra impiegati, quadri e dirigenti assunti in pianta organica nell’ultimo triennio".
"L’ultimo management di Atac nominato da Alemanno e costretto poi alle dimissioni ha attribuito nel piano industriale questa situazione disastrosa agli ultimi tre anni di gestione. A fine 2007 i conti erano in ordine, l’azienda sana e le prospettive erano allora positive al punto di poter scorporare il patrimonio immobiliare dell’azienda per farlo confluire in una società ad hoc. Oggi, Atac è costretta addirittura a tornare indietro e a reincorporare tutto il patrimonio per garantire la propria solvibilità. La gravità della situazione sta, però, nel fatto che le decisioni aziendali che hanno affossato Atac non sono 'una tantum', non valgono per una annata e basta ma graveranno sui conti dell’azienda per almeno trent’anni: assumere a tempo indeterminato quasi 900 persone, (tralasciando, per il momento, l’aspetto, per così dire, “parentale” di quei profili) significa mettere una palla al piede di un’azienda che affonda e trascinarla ancora più giù. Ed è in fondo questa la contraddizione che sta travolgendo l’amministrazione Alemanno:
tentare, da una parte, di occultare le proprie responsabilità politiche su un deficit di queste proporzioni, senza avere la forza di rimuovere le cause che l’hanno provocato. Rendite di posizione e interessi, evidentemente, talmente insediati da aver provocato le dimissioni fragorose dello stesso management".
"Il Partito Democratico ha consapevolezza di cosa rappresenti per la città il futuro di un’azienda come l’Atac e quali possano essere, in queste ore i sentimenti e le preoccupazioni dei lavoratori e delle loro famiglie sul destino dell’azienda. Proprio per questo riteniamo che la salvezza dell’Atac passi per proposte serie e urgenti da affrontare alla luce del sole e senza sotterfugi: un patto per
salvare l’Atac e con essa un patrimonio dell’intera città"
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