
Un paio di settimane fa mi è stata recapitata una lettera del mio segretario di partito Pierluigi Bersani che chiedeva il mio contributo all’iniziativa “porta a porta” .
Allegato alla missiva c’era un bollettino postale e la lettera si concludeva:
“….abbiamo bisogno del tuo appoggio e della tua disponibilità e per questo ti invito a mobilitarti nei fine settimana del 13, 20, 27 novembre, ad essere presente nei Gazebo che saranno allestiti in tutta Italia nella giornata di sabato 20 nei luoghi dove hai votato per le primarie, a ritirare il materiale e a distribuirlo casa per casa o farlo circolare nel modo che ritiene più utile……..”
Posso rifiutare il mio appoggio al mio partito in un momento così delicato?
Assolutamente no.
Sabato lascio la famiglia a casa e vado alla ricerca del mio Gazebo. Dove ho votato, nulla , allora cerco di ricordarmi dove erano allestiti gli altri alla Garbatella ma neanche lì ho trovato un ombra di une gazebo.
Il giorno dopo mi reco al mio circolo PD dove erano tutti impegnati per il congresso (119 votanti su 163 iscritti, nel 2009 erano circa 260) e mi hanno risposto che loro adesso erano impegnati con le elezioni.
Oltre a me, immagino che la lettera del PD sia arrivata a tutti i votanti delle primarie di ottobre scorso e allora mi chiedo: aiuta la nostra credibilità invitare gli elettori ad una mobilitazione (chiedendo anche un contributo in denaro) e non farsi trovare? Impegnarsi nei congressi invece che rispettare gli elettori non significa guardarsi troppo all’interno ed abbandonare quel 40% di indecisi?
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