
Nel verbale redatto il 5 ottobre, Emma Marcegaglia ammette di aver "sicuramente percepito l'avvertimento come un rischio reale e concreto per la mia persona e la mia immagine, tanto reale e concreto che mi misi personalmente in contatto con Confalonieri". Spiega, la presidente di
Confindustria, che "al Giornale erano piccati sia per le mie dichiarazioni contro l'operato del governo sia, soprattutto, per il fatto che io stessa, e Confindustria, ci siamo sempre "filati poco il Giornale stesso e hanno dunque tentato di costringermi a cambiare il mio atteggiamento verso il quotidiano concedendo interviste che, almeno recentemente, non avevo fatto".
Nella vicenda Marcegaglia si palesa la strategia adottata dal Premier: i dissidenti e gli oppositori politici devono essere presi di mira con i dossier (alcuni del tutto costruiti). Sempre più forte è la sensazione di vivere sotto un regime che usa le informazioni nello stesso modo in cui il fascismo utilizzava i manganelli e l'olio di ricino. Quanti Mesiano, Boffo, Fini e Marcegaglia dobbiamo aspettare per ribellarci?
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