Dal Blog Piovono Rane
Aveva tutte le ragioni del mondo, il vecchio Umberto Bossi, ad alzare il dito medio verso i fotografi, l’altra sera, mentre arrivava a Villa Aurelia, splendido palazzo del ‘600 passato nei secoli dai Farnese ai Borbone e oggi affittabile per seimila euro a sera, cena esclusa.
Aveva ragione perché la festa al Gianicolo doveva restare segreta e la figura di merda è di quelle colossali: lui, l’uomo del popolo padano, tutto salamelle e canottiere, beccato a gettare i soldi della Lega per far crapula nel più romano e papalino dei palazzi, affreschi sacri e capitelli in peperino, quell’aria di Roma pesante e barocca così ben descritta da Greenaway in uno splendido film di tanti anni fa ma sempre attuale.
E lì dentro, il grande magna magna di parlamentari, funzionari, segretarie, ministri, portaborse, amici, amanti, più l’immancabile Trota e qualche governatore in vacanza nella capitale: e vai, prosecco e Cabernet, ricotta con ragù, un tripudio finale di mattonelle al cioccolato fondente.
Massì, amici leghisti della val Brembana che vi alzate alle quattro del mattino per fare tre lavori in un giorno, continuate sereni a credere che ci sarà il federalismo, la secessione, la libertà del nord.
Continuate a crederci, se vi pare: che intanto qui a Roma si mangia da dio, la sera si alza il ponentino e vi sghignazzano dietro.
Aveva ragione perché la festa al Gianicolo doveva restare segreta e la figura di merda è di quelle colossali: lui, l’uomo del popolo padano, tutto salamelle e canottiere, beccato a gettare i soldi della Lega per far crapula nel più romano e papalino dei palazzi, affreschi sacri e capitelli in peperino, quell’aria di Roma pesante e barocca così ben descritta da Greenaway in uno splendido film di tanti anni fa ma sempre attuale.
E lì dentro, il grande magna magna di parlamentari, funzionari, segretarie, ministri, portaborse, amici, amanti, più l’immancabile Trota e qualche governatore in vacanza nella capitale: e vai, prosecco e Cabernet, ricotta con ragù, un tripudio finale di mattonelle al cioccolato fondente.
Massì, amici leghisti della val Brembana che vi alzate alle quattro del mattino per fare tre lavori in un giorno, continuate sereni a credere che ci sarà il federalismo, la secessione, la libertà del nord.
Continuate a crederci, se vi pare: che intanto qui a Roma si mangia da dio, la sera si alza il ponentino e vi sghignazzano dietro.
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