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mercoledì 28 luglio 2010

lettera aperta al coordinatore di Area Democratica nel Lazio

Oggi pomeriggio è convocata la riunione di Area Democratica Lazio per continuare la discussione sospesa lunedì scorso in vista dell’Assemblea regionale di domani.

Pubblico la mia lettera aperta al coordinatore di AD lazio, Roberto Morassut:

Caro Roberto,
lunedì scorso ci hai riunito per aggiornarci e dibattere sulla prossima Assemblea regionale dove finalmente si dovrà decidere il nome del nuovo segretario regionale dopo che lo scorso 29 maggio l’incolore Alessandro Mazzoli è stato sfiduciato da 204 membri.

Ti confesso che la riunione mi ha deluso: ogni volta che esco dalla sede di Sant’Andrea delle Fratte ho la sensazione di aver perso tempo.
Ascolto molti interventi lunghi (troppo lunghi!!) senza avere di fatto la possibilità di interagire: nessuno interagisce, chi parla lo fa a sé stesso e per sé stesso (il brusio in sala è insopportabile), a chi assiste interessa altro (indicativa l’introduzione di uno dei partecipanti di lunedì che premetteva che il suo intervento non avrebbe riguardato l’argomento della giornata).

Mi aspetterei che il nostro gruppo perseguisse realmente gli obiettivi che ci siamo dati a Cortona un paio di mesi fa, quando abbiamo espresso chiaramente che la nostra presenza doveva essere più attiva, al fine di riportare il Partito sui binari originari della partecipazione e del coinvolgimento dei cittadini.

Mi piacerebbe un’ “area” dove sia dato impulso alla democrazia partecipata: una cellula staminale nel partito che aggreghi la maggior parte degli iscritti e corteggi i non iscritti presentandoci come il vero PD, quello nato dal progetto Veltroni e che abbiamo velocemente abbandonato.

Tutti chiediamo il nuovo, il diverso, la rottura con elementi della tradizione e superamento del vecchio; tutti chiedono una discontinuità, ma nessuno veramente ci prova.

Il nostro obiettivo deve essere quello di sollecitare il PD a essere veramente nuovo, democratico, riformista, capace di interessare e attivare i milioni di cittadini, che, nel proprio territorio, cercano maggiore visibilità, per un apporto di idee e per un dibattito e confronto su tutte le tematiche.
Se non lo fa la maggioranza attuale facciamolo noi!

Insistiamo su un uso diverso dei Circoli, a detta di tutti spazi inutili, vuoti, ove nulla è discusso o messo a confronto. Il Circolo deve riprendere la sua funzione in termini di modernità: incontro costante tra militanti e responsabili a tutti i livelli (Comuni, Province, Regioni e Parlamento). Coinvolgiamo in tutte le decisioni il cittadino, cerchiamo di non disattendere le sue aspettative e facciamo in modo che la base venga sempre consultata per far rivivere il Circolo.
Se non lo fa la maggioranza attuale facciamolo noi!

Sollecitiamo la formalizzazione delle procedure di selezione della classe dirigente del nostro partito, e di riflesso dell’Italia, dove il requisito sia il merito e non l’appartenenza.
Se non lo fa la maggioranza attuale facciamolo noi!

Strutturiamoci con organi leggeri, rapidi, formati in massima parte dai fantastici ragazzi di Cortona. Diamoci obiettivi di medio termine da raggiungere non con la mediazione o la strategia ma affascinando con il nostro progetto i compagni di partito, soprattutto i giovani.
Stabiliamo insieme quali siano i valori da seguire senza compromessi.
Deve essere chiara la volontà di non essere una corrente finalizza alla richiesta di poltrone ma un’aggregazione di persone che aspira ad una nuova politica.

Diventiamo l’Area di riferimento dei ragazzi che vogliono partecipare alla politica , a quella sana, senza sotterfugi e compromessi. Il desiderio comune di molti è cambiare questa Politica e diventare un punto di riferimento nel partito ma soprattutto per gli elettori.

Gli strumenti e le risorse umane le abbiamo, sta a te aiutarci a fare il salto da semplice mozione a “cellula staminale” .

Se lo avessimo già fatto ora le decisioni strategiche per l’assemblea regionale non sarebbero così difficili e complicate.

Ti prego, Roberto, il cambio di rotta non è più rimandabile.


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Andrea De Filippis

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