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venerdì 9 luglio 2010

il PD e l'opposizione

Molto interessante l’analisi di Marc Lazar pubblicata su “la Repubblica” del 21 giugno scorso, sul Partito Democratico.
Il sociologo francese evidenzia che con la manifestazione del Palaeur del 19 giugno, il Pd aveva diversi obiettivi: compattare le diverse sensibilità del partito, rivolgersi ai cittadini mostrando determinazione e convincendoli della serietà delle proprie proposte ma,soprattutto, mobilitare i suoi iscritti per dare un senso e uno scopo alle loro azioni quotidiane.
Quanto al segretario, Lazar afferma che Bersani, con questa iniziativa, ha tentato di affermare la sua autorità all'interno del partito e, nel contempo, rappresentare il principale oppositore dell’attuale presidente del Consiglio.
Secondo il sociologo questa manifestazione, seppur riuscita, non può, però, mascherare l' anemia politica e culturale del Pd.
In un momento in cui la crisi obbliga i grandi partiti politici a uno sforzo d' immaginazione per rispondere ai dubbi dei cittadini, il PD non sembra essere all’altezza e i risultati elettorali negativi e il basso livello nei sondaggi ne sono la conferma.
Il progetto voluto da Walter Veltroni, che ambiva ad essere il rappresentante delle varie anime che compongono la sinistra italiana è quasi fallito.
Oltre alle rivalità personali, ai confronti fra diverse sensibilità, alle enormi difficoltà generate dalla fusione degli apparati di partito e dalla delicata spartizione dei posti, il Pd, per tenere insieme i diversi iscritti e definire la propria identità, ha scelto il minimo denominatore comune.
Il risultato è stato un partito senza leader forte, dalla strategia tentennante, caratterizzato da un basso profilo e che fatica a nascondere un abissale vuoto culturale. Su tutti gli argomenti scottanti il partito si sforza innanzitutto di non collassare sotto il peso delle sue divergenze.
Inoltre, la circolazione tradizionale fra partito e intellettuali è entrata più o meno in corto circuito, con i due mondi, quello dei politici e quello degli intellettuali, che conducono vite parallele, si ignorano quando addirittura non si criticano a vicenda.
Lazar, conclude, auspicando che, in un momento in cui Silvio Berlusconi è in declino e la sua egemonia politica e culturale si sgretola, il Pd, scoprendo le sue carte, possa apportare un contributo fondamentale alla riflessione in corso a sinistra occupando un posto centrale nell' opposizione
Per fare ciò, a mio avviso, è necessario che i vertici del nostro partito abbiano più coraggio iniziando quel ricambio della classe dirigente ormai ineluttabile.

Andrea De Filippis

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