tag:blogger.com,1999:blog-64663266925793126122024-02-07T18:55:41.808-08:00Il Diario di Romaracconto parziale della politica nella Capitale d'Italia di Andrea De FilippisUnknownnoreply@blogger.comBlogger248125tag:blogger.com,1999:blog-6466326692579312612.post-90705329377099010622011-05-17T14:43:00.000-07:002011-05-17T14:44:51.837-07:00<div style="text-align: center;"><span class="Apple-style-span" ><b>Mi potete seguire sul mio nuovo blog</b></span></div><div style="text-align: center;"><span class="Apple-style-span" ><b><br /></b></span></div><div style="text-align: center;"><span class="Apple-style-span" ><b><a href="http://andreadefilippis.wordpress.com">andreadefilippis.wordpress.com</a></b></span></div>Unknownnoreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-6466326692579312612.post-34921456094647915052011-05-13T23:42:00.000-07:002011-05-14T09:38:51.204-07:00Parentopoli AmaArticolo di FEDERICA ANGELI e GIOVANNA VITALE pubblicato su roma.repubblica.it<br /><br /><div style="text-align: justify;">Una sorta di "cupola" per gestire le assunzioni clientelari in Ama. Un sistema ben oliato, con gerarchie precise e ruoli definiti, in grado di governare la selezione del personale da inserire nell'azienda dei rifiuti, utilizzando meccanismi solo all'apparenza regolari.</div><br /><div style="text-align: justify;">Un'ipotesi investigativa che nelle ultime ore ha impresso una forte accelerazione all'inchiesta sulla cosiddetta Parentopoli, sfociata nell'iscrizione nel registro degli indagati di cinque nuovi nomi, oltre ai cinque sotto accusa già da febbraio, e alla scoperta di una valanga di contratti sospetti: saliti da 41 a circa 800. Tutti illegittimi, secondo l'accusa, ma giunti a buon fine grazie alla mediazione del Consorzio Elis, vicino all'Opus Dei, che sebbene non avesse i requisiti venne comunque incaricato di scegliere, formare e reclutare in Ama i nuovi dipendenti. Incassando più di 460mila euro.</div><br /><a name='more'></a><br /><div style="text-align: justify;">Quattro le tranche di assunzioni contestate: 4 giugno 2009 (20 interratori-seppellitori, 324 netturbini, 200 autisti di mezzi pesanti); 25 novembre 2009 (220 autisti e svariati interratori); 14 gennaio 2010 (300 operatori ecologici); 7 settembre 2010 (23 autisti). Persone che sarebbero "risultate idonee mediante alterazione del punteggio finale", si legge nell'avviso di accertamenti tecnici, "ottenuto tramite modifica del voto relativo al colloquio orale e/o al coefficiente attitudinale con relativo danno dei non assunti". Condotta che, dopo aver messo nei guai l'ad di Ama Franco Panzironi e il presidente di Elis Sergio Bruno, è ora costata un avviso di garanzia - per reati che variano, a seconda delle posizioni, dal falso all'abuso d'ufficio fino alla violazione delle leggi in materia di assunzioni e contratti pubblici - a Lorenzo Allegrucci, ex dirigente della direzione Acquisti di Ama; Giovanni D'Onofrio, capo dell'ufficio legale da luglio 2009; Alessandra De Luca e Davide Ambrogi, componenti della commissione Ama nominata per reclutare gli 800 "fortunati", nonché Bruno Frigerio, presidente della commissione in questione.</div><br /><div style="text-align: justify;">Decisiva potrebbe essere, a questo punto, la mossa del procuratore aggiunto Alberto Caperna e del sostituto Corrado Fasanelli, che hanno chiesto al gip un incidente probatorio sui supporti informatici sequestrati nelle scorse settimane. Obiettivo: accertare, attraverso "un atto tecnico irripetibile", l'esistenza di comunicazioni o segnalazioni irregolari all'interno di pc, hard disk e pen drive in dotazione ai manager di Ama. Gli inquirenti vogliono in particolare verificare i file nella disponibilità dell'amministratore delegato Franco Panzironi e, più genericamente, della direzione Personale e Organizzazione di Ama.</div>Unknownnoreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-6466326692579312612.post-70386638171514957402011-05-12T06:25:00.000-07:002011-05-13T13:37:41.356-07:00Voi siete qui! di Openpolis<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEik9DRBVbZY7elEsfkF9gddhB5x6Qf_v3YhMyNRTOnyTWY7WgKbZTpxHg1OFqHPRgYU2rYRXa7Bl6Jwiu19SFzzDkN12rrhddvtyE4zUM9nYcsQVnsLzgB_aCgbB_cLhGoyARsrJ4d_ChY/s1600/e3de08a3.png" onblur="try {parent.deselectBloggerImageGracefully();} catch(e) {}"><img style="display:block; margin:0px auto 10px; text-align:center;cursor:pointer; cursor:hand;width: 400px; height: 273px;" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEik9DRBVbZY7elEsfkF9gddhB5x6Qf_v3YhMyNRTOnyTWY7WgKbZTpxHg1OFqHPRgYU2rYRXa7Bl6Jwiu19SFzzDkN12rrhddvtyE4zUM9nYcsQVnsLzgB_aCgbB_cLhGoyARsrJ4d_ChY/s400/e3de08a3.png" border="0" alt="" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5605819954342080082" /></a>Risultato del questionarioo di www.openpolis.it in base alle mie 20 risposte su Milano!! <div><br /></div><div>Che significato ha il grafico delle distanze?<div><div>Il grafico mostra semplicemente le distanze tra i candidati, ricavate confrontando le loro posizioni sui temi selezionati.<br />La collocazione di un punto in un quadrante del grafico (destra, sinistra, alto, basso) non ha nessun significato politico, mentre valgono le distanze tra i punti, per cui quelli più prossimi indicano una maggiore omogeneità di vedute dei candidati sui temi del questionario, quelli più lontani una maggiore differenza. <div><br /></div></div></div></div>Unknownnoreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-6466326692579312612.post-16523009919533459202011-05-12T05:32:00.000-07:002011-05-13T13:37:41.277-07:00Autista del bus con il cellulare<object width="425" height="349"><param name="movie" value="http://www.youtube.com/v/xNymWZXv93U?fs=1&hl=it_IT"><param name="allowFullScreen" value="true"><param name="allowscriptaccess" value="always"><embed src="http://www.youtube.com/v/xNymWZXv93U?fs=1&hl=it_IT" type="application/x-shockwave-flash" width="425" height="349" allowscriptaccess="always" allowfullscreen="true"></embed></object>Unknownnoreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-6466326692579312612.post-18914845512139783702011-05-12T05:22:00.000-07:002011-05-13T13:37:41.113-07:00La battaglia del Mediterraneo<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEifzpmVkRqm-Ww5oqc4V-lz5CpgWGjO47skTPFe9R9A9JbmcfyKgALxQdryarNSsmTGg9q4dLaUpXUWQyDpE0nXOy131TaQk0gADJ5qdZ6p4sE9BbQCdzYWO30SbOJbgjOMiuZeYInApNs/s1600/battaglia+mediterraneo.jpg" onblur="try {parent.deselectBloggerImageGracefully();} catch(e) {}"><img style="display:block; margin:0px auto 10px; text-align:center;cursor:pointer; cursor:hand;width: 283px; height: 400px;" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEifzpmVkRqm-Ww5oqc4V-lz5CpgWGjO47skTPFe9R9A9JbmcfyKgALxQdryarNSsmTGg9q4dLaUpXUWQyDpE0nXOy131TaQk0gADJ5qdZ6p4sE9BbQCdzYWO30SbOJbgjOMiuZeYInApNs/s400/battaglia+mediterraneo.jpg" border="0" alt="" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5605803904648157266" /></a>Unknownnoreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-6466326692579312612.post-89245827305163362142011-05-10T13:25:00.000-07:002011-05-10T13:26:53.058-07:0011/5 terremoto a Roma: una bufala<div style="text-align: justify;">DOMANI IL TERREMOTO CATASTROFICO A ROMA? GIULIANI: 'NOTIZIA CREATA AD ARTE MA LA CAPITALE SAREBBE IMPREPARATA'</div><div style="text-align: justify;"><br /></div><div style="text-align: justify;">10/05/2011 : 19:26 ROMA - "La previsione di Bendandi è falsa, è stata creata ad arte per portare scompiglio. Non è scritta su nessun documento e su nessuna carta del ricercatore. I terremoti chiaramente possono accadere, ma bisogna essere pronti. Il principale problema è che la popolazione italiana non è stata curata con la previsione sismica altrimenti non si scatenerebbe ogni volta il panico. Questa cultura non appartiene al nostro Paese e il tam-tam sui media non fa altro che alimentare l’ansia della gente". Lo ha dichiarato lo studioso Giampaolo Giuliani commentando le due scosse di terremoto avvenute ieri tra Abruzzo e Lazio.</div><div style="text-align: justify;"><br /></div><div style="text-align: justify;">TERREMOTO ROMA 11 MAGGIO 2011 GIULIANI SMENTISCE /ROMA- Dopo le smentite arrivate dalla società “La Bendandiana”, dai sismologi, dai ricercatori e addirittura da Giacobbo su Voyager, arriva l’ultima importante dichiarazione a cercare di tranquillizzare il popolo romano a proposito della previsione, attribuita a Raffaele Bendandi, sul devastante terremoto che dovrebbe colpire la capitale domani, 11 maggio.</div><div style="text-align: justify;"><br /></div><div style="text-align: justify;">Giampaolo Giuliani, controverso “esperto” di terremoti, ha infatti smentito categoricamente l’attendibilità delle voci che impazzano da giorni sul web: “Non vi è alcuna indicazione nelle carte di Bendandi che parli di un sisma a Roma atteso per l’11 maggio. Inoltre non era nello stile di Bendandi fare previsioni a lungo termine, e soprattutto indicare l’epicentro di un terremoto. Bendandi era uso indicare la zona possibilmente interessata con un’approssimazione di 200 chilometri”.</div><div style="text-align: justify;"><br /></div><div style="text-align: justify;">Giuliani era balzato all’onore delle cronache in occasione del terremoto di L’Aquila, da lui previsto in base agli studi, da lui condotti quando era nell’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare ( in qualità di collaboratore tecnico non laureato dell’Istituto di Fisica dello Spazio Interplanetario di Torino) sulla relazione tra emissione di gas radon e deformazione della crosta terrestre. http://www.notizieitaliane.it/2011/05/10/terremoto-roma-11-maggio-2011-a...</div><div style="text-align: justify;"><br /></div><div style="text-align: justify;">dal blog <a href="http://www.bambinicoraggiosi.com/?q=node%2F2345">http://www.bambinicoraggiosi.com/?q=node%2F2345</a></div>Unknownnoreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-6466326692579312612.post-46582382059435820592011-05-10T02:30:00.000-07:002011-05-14T09:47:07.145-07:00Ricordare quell'Italia<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi2Cw-ZCy9OoTZyyaDMbVxuDtbKU88jtSZCDVI1aQgWGIi1SGiNfRKwVdxo6b5KJsbdh_XpL7XVtXv8dGxS8rtV60-8xCAaGadwU5vYLgEG5mYtjtroD4nXonJjpAWU_JLeqDQZ3SQp7IU/s1600/229369_2015988685459_1416094189_32360781_8132844_n.jpg" onblur="try {parent.deselectBloggerImageGracefully();} catch(e) {}"><img style="float:right; margin:0 0 10px 10px;cursor:pointer; cursor:hand;width: 143px; height: 200px;" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi2Cw-ZCy9OoTZyyaDMbVxuDtbKU88jtSZCDVI1aQgWGIi1SGiNfRKwVdxo6b5KJsbdh_XpL7XVtXv8dGxS8rtV60-8xCAaGadwU5vYLgEG5mYtjtroD4nXonJjpAWU_JLeqDQZ3SQp7IU/s200/229369_2015988685459_1416094189_32360781_8132844_n.jpg" border="0" alt="" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5605019852905839538" /></a><br /><div style="text-align: justify;">Oggi ho partecipato, a Villa Paganini, all'iniziativa che ha visto la presenza delle forze politiche e sociali del territorio (II municipio) e della città, i parenti delle vittime e gli studenti, al fine di poter raccogliere testimonianze e promuovere il ricordo delle persone cadute per mano del terrorismo, nel contesto della giornata dedicata alla memoria di tutte le vittime del terrorismo.</div><div style="text-align: justify;"><br /></div><div><div style="text-align: justify;">Erano presenti tra gli altri i familiari delle vittime: D'Antona, Calipari, Tarantelli, Occorsio, Carretta, Sammarco, Lina Ghizoni Evangelista (vedova poliziotto detto "Serpico").</div><div style="text-align: justify;"><br /></div><div style="text-align: justify;">I Viali di Villa Paganini sono stati intitolati ad alcune delle vittime e dai ragazzi di una scuola media è stato piantato un albero che vuole essere un ulteriore simbolo di ricordo e della lotta al terrorismo.</div></div><div><div style="text-align: justify;"><br /></div><br /></div><div><b>Vi riporto l'articolo di UMBERTO AMBROSOLI pubblicato sul Corriere della Sera del 9 maggio 2011</b><br /><a name='more'></a><br /><div style="text-align: justify;">Le parole che dal Quirinale vengono rivolte al Paese in occasione della <b>Giornata della memoria delle vittime del terrorismo </b>hanno il carattere di puntuale utilità. </div><div style="text-align: justify;">In questi tempi, forse più che in altri, è infatti diffusa la sensazione che la via della prevaricazione abbia esercitato il suo fascino su molti al punto di affermarsi come modello: nella politica, nella società, nel lavoro. «L’altro» , tanto più quello che ha nel suo pensiero, nel suo credo o nel suo ideale, la ragione della diversità, non è identificato quale pari, ne è destinatario di rispetto: egli sembra esser divenuto solo persona verso la quale esercitare la propria forza, colui a scapito del quale affermarsi. </div><div style="text-align: justify;">Il modello è da molti percepito come dominante e chi, per natura o cultura, non vi aderisce sente disagio e preoccupazione: la storia dell’uomo è, infatti, una lenta fuga dalla prevaricazione e, quindi, il modello del quale parliamo si palesa come passo verso un passato dove pace, diritti, libertà e sicurezza erano meno garantiti. </div><div style="text-align: justify;">Di più: chi non vi aderisce si sente impotente minoranza e, spesso, cede alla rassegnazione, cioè rinuncia all’impegno, ritenendo che le proprie forze e quelle dei pochi che la pensano come lui nulla possano rispetto alla moltitudine. </div><div style="text-align: justify;"><b>La speranza di un cambiamento ha così la sostanza di un sogno</b>, e una reazione possibile ed efficace si immagina interpretabile solo da qualcuno di straordinario cui non sappiamo dare volto, ma che certo non cerchiamo nello specchio. </div><div style="text-align: justify;">Ecco la puntuale utilità delle parole del presidente della Repubblica. </div><div style="text-align: justify;">Egli ci propone una duplice chiave di lettura importante per questa ricorrenza: concentriamo il pensiero verso la «quotidiana serenità e umanità» delle persone delle quali oggi celebreremo le scelte, e guardiamo a quegli uomini non come a delle vittime della prevaricazione, ma come a persone che con naturalezza seppero vivere appieno la propria responsabilità, senza cedere alla paura, senza mettere se stessi e, addirittura, la propria vita prima dei diritti di tutti. </div><div style="text-align: justify;">Negli anni del terrorismo il pensiero che il Paese fosse alla deriva era diffuso, la gravità del momento era colta con nitore, la consapevolezza dell’esigenza di una reazione era viva. </div><div style="text-align: justify;">Chi, tuttavia, ha memoria del sentimento dell’epoca, o lo cerca nei media di allora, vede come la speranza della sconfitta della violenza eversiva faticava ad essere affidata alla fiducia nelle istituzioni. </div><div style="text-align: justify;">Di più: il pensiero stesso della possibilità concreta di una svolta a scapito della violenza eversiva faticava ad affermarsi. E invece la reazione ci fu: efficace e diffusa. </div><div style="text-align: justify;">Perché, infatti, in quelle stesse istituzioni nelle quali alcuni non credevano, in quella stessa società che tantissimi ritenevano da superare e, comunque, inadeguata alla gravità del momento, molti seppero vivere il senso della propria responsabilità. </div><div style="text-align: justify;"><b>Tanti seppero cogliere l’occasione della propria funzione o professione</b>, del proprio servizio o lavoro per fare in modo che il Paese non cedesse alla spirale della violenza e il diritto si affermasse. Così a scelte di singole persone, in tutto e per tutto uguali a come ciascuno oggi può sempre essere, dobbiamo la testimonianza di «quanto profonde fossero nel nostro popolo le riserve di attaccamento alla libertà, alla legalità, ai principi della convivenza democratica» . </div><div style="text-align: justify;">Oggi più di altri giorni incontreremo l’immagine di taluni di coloro che seppero vivere la propria responsabilità affermando libertà fino all’ultimo, anche da chi ne minacciava la vita. </div><div style="text-align: justify;">Quei volti di persone come noi ci stimolano e ci ricordano che la responsabilità del Paese è affidata alla quotidianità di ciascuno di noi, quale che sia l’ambito nel quale operiamo. </div><div style="text-align: justify;"><b>Oggi, più di altri giorni, se vogliamo riscoprire, rinnovare o inaugurare l’impegno per Italia, possiamo partire dal riconoscimento del primato della legalità e dall’esercizio del rispetto per chi, con idee diverse dalle nostre, può solo aiutare nell’individuazione della soluzione migliore.</b></div></div>Unknownnoreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-6466326692579312612.post-47012027617607776182011-05-10T02:16:00.000-07:002011-05-10T02:25:04.549-07:00Sulle corsie preferenziali marcia indietro?<div style="text-align: justify;">Che la sperimentazione dell’apertura delle corsie preferenziale dei mezzi pubblici anche ai motorini era iniziata in un gran caos lo avevo già scritto su <a href="http://ildiariodiroma.blogspot.com/2011/05/caos-preferenziali.html">questo blog una settimana fa</a>. </div><div style="text-align: justify;">Ma quello che i romani stanno assistendo assomiglia ad una grande buffonata.</div><div style="text-align: justify;">Ieri l'Assemblea Capitolina ha approvato una mozione presentata da alcuni consiglieri di Pd, Pdl e Amore per Roma, per bloccare la delibera del Comune.</div><div style="text-align: justify;"><br /></div><div style="text-align: justify;">Il primo firmatario, <b>Maurizio Berruti</b> (Pdl), ha spiegato che «<i>l'errore commesso di aprire le corsie preferenziali alle moto dev'essere eliminato riportandole alla loro funzione originaria, e cioè quella dell'interesse del trasporto pubblico evitando, che aumentino i costi di gestione pagati dalla collettività</i>». </div><div style="text-align: justify;"><br /></div><div style="text-align: justify;">Intano, come se nulla fosse successo, l’assessore alla mobilità, <b>Antonello Aurigemma</b>, ha dichiarato che la segnaletica è stata finalmente integrata per mostrare ai centauri su quali corsie è in vigore la sperimentazione, ma ha aggiunto: «<i>Non ho ancora letto la mozione, ma siamo comunque pronti a recepire eventuali modifiche. Il nostro primo dovere è quello di rispettare la volontà dell'aula consiliare</i>».</div><div style="text-align: justify;">Imbarazzante!!</div><div style="text-align: justify;"><br /></div><div style="text-align: justify;">Possono governare la città Capitale d'Italia?</div>Unknownnoreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-6466326692579312612.post-6679605577868092572011-05-09T05:59:00.000-07:002011-05-09T06:07:59.671-07:00Emergenza rifiuti Roma<div style="text-align: center;"><br /></div><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgbsMzhBFM_GLZPRzmEf8satoWNUb0r9xJp1M-yzQ3XAPBsBOJgXKySPGR0rSRVFnaS8YyKEBWMph5Prbs5DbrbWwg3Ps4dtXNiZPbBmJTdTjdt2SKAd9k21b9VNhNq8n_-VkYWLrzwmzo/s1600/2011-05-03+19.32.55.jpg" onblur="try {parent.deselectBloggerImageGracefully();} catch(e) {}"></a><div style="text-align: justify;">Ieri il sindaco, in trasferta a Napoli, ha ribadito che</div><div style="text-align: justify;"><br /></div><div style="text-align: center;"> <b>«a Roma non c´è nessuna emergenza rifiuti, c´è stato solo un ritardo di due o tre giorni dovuto a vertenze sindacali, ma nulla di strutturale. Abbiamo risolto il problema con immediata reattività»</b></div><div style="text-align: center;"><b><br /></b></div><div style="text-align: center;"><b><span class="Apple-style-span" style="color: rgb(0, 0, 238); -webkit-text-decorations-in-effect: underline; font-weight: normal; "><img src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgbsMzhBFM_GLZPRzmEf8satoWNUb0r9xJp1M-yzQ3XAPBsBOJgXKySPGR0rSRVFnaS8YyKEBWMph5Prbs5DbrbWwg3Ps4dtXNiZPbBmJTdTjdt2SKAd9k21b9VNhNq8n_-VkYWLrzwmzo/s400/2011-05-03+19.32.55.jpg" border="0" alt="" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5604702084736465058" style="display: block; margin-top: 0px; margin-right: auto; margin-bottom: 10px; margin-left: auto; text-align: center; cursor: pointer; width: 400px; height: 240px; " /></span></b></div><div><span class="Apple-style-span" >Cosa crede di governare: una città del terzo mondo?</span></div>Unknownnoreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-6466326692579312612.post-12668607652759773262011-05-09T00:53:00.000-07:002011-05-09T00:55:02.076-07:00Roma come Napoli?<div style="text-align: justify;">Chi abita nella zona di Roma Sud Est, da San Giovanni a Centocelle, in questi giorni è stato costretto ad assistere a scene di degrado che sperava di vedere solo in TV e relegate all'emergenza campana.</div> <div style="text-align: justify;"><br /></div><div style="text-align: justify;">Migliaia di sacchetti giacevano vicino ai cassonetti e si accumulano di giorno in giorno.</div> <div style="text-align: justify;"><br /></div><div style="text-align: justify;">Ma cosa è successo?</div><div style="text-align: justify;">Secondo la versione dell’azienda municipale per l’ambiente la chiusura, decretata dalla Provincia di Roma, della cosiddetta “stazione di trasferenza di rifiuti indifferenziati” di via Rocca Cencia, proprietà del Consorzio Laziale dei Rifiuti (il cui Presidente è Manlio Cerroni, re della mondezza romana) ha creato un blocco nella raccolta, causato a sua volta dall'impossibilità di stoccare i rifiuti una volta caricati sui camion.</div> <div style="text-align: justify;"><br /></div><div style="text-align: justify;">Ma la realtà è molto diversa.</div> <div style="text-align: justify;"><br /></div><div style="text-align: justify;">Infatti , l’emergenza è stata provocata dal <b>boicottaggio dei lavoratori</b> e da una precisa scelta della Cisl, maggioritaria dentro Ama, di mobilitare i dipendenti e fare pressing sull'azienda, attraverso assemblee sindacali a catena e una rigorosa applicazione del regolamento, per il rinnovo del contratto.</div><div style="text-align: justify;">Una sorta di sciopero bianco per un contratto scaduto da 5 mesi che blocca le retribuzioni e che arriva dopo il surplus di lavoro per il concertone e la cerimonia di beatificazione di Wojtyla.</div> <div style="text-align: justify;"><br /></div><div style="text-align: justify;">Inoltre i sindacati sottolineano che «i lavoratori hanno cominciato a lavorare per quanto è previsto da contratto e dagli accordi aziendali. E poi Alemanno per il primo maggio ha ringraziato tutti tranne l’Ama».</div> <div style="text-align: justify;"><br /></div><div style="text-align: justify;">Quello che sorprende di questa vicenda sono il mistero sui motivi per i quali si è nascosta ai romani la verità dell’emergenza.</div><div style="text-align: justify;"><b>L’AMA ha dichiarato impunemente il falso</b> cercando di nascondere il malumore interno dovuto al mancato rinnovo del contratto mentre il sindacato non ha reso pubbliche le motivazioni dello sciopero bianco.</div> <div style="text-align: justify;"><br /></div><div style="text-align: justify;">Sembrerebbe che siano tutti d’accordo nel non mettere in cattiva luce una classe politica inesistente che non riesce a governare la città per ottenere in seguito dei benefici. In poche parole ricattano l’attuale giunta .</div> <div style="text-align: justify;"><br /></div><div style="text-align: justify;">Possiamo continuare in questo modo?</div> <div style="text-align: justify;"><br /></div><div style="text-align: justify;">Concludo evidenziando che <b>l’AMA opera da 5 anni e mezzo in regime di proroga</b>, essendo il Contratto di Servizio scaduto nel dicembre 2005, e in assenza di indirizzi del Consiglio comunale (atto giacente presso il Consiglio comunale dal luglio 2009).</div>Unknownnoreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-6466326692579312612.post-91555428134037177812011-05-08T06:41:00.000-07:002011-05-14T09:45:25.950-07:00newsletter n. 2<div style="text-align: justify;">Un modo per restare in contatto e per fare il punto della situazione insieme. </div><div style="text-align: justify;">Se lo ritenete interessante potete segnalarlo ad altri amici. </div><div style="text-align: justify;">Chi non gradisce può liberamente comunicarlo rispondendo ad andrea.defilippis@gmail.com .</div> <div style="text-align: justify;"><br /></div> <div style="text-align: justify;"><br /></div><div style="text-align: justify;"><b><span class="Apple-style-span">Emergenza rifiuti a Roma</span></b></div> <div style="text-align: justify;"><br /></div><div style="text-align: justify;">Chi abita nella zona di Roma Sud Est, da San Giovanni a Centocelle, in questi giorni è stato costretto ad assistere a scene di degrado che sperava di vedere solo in TV e relegate all’emergenza campana.</div> <div style="text-align: justify;"><br /></div><div style="text-align: justify;">Migliaia di sacchetti giacevano vicino ai cassonetti e si accumulano di giorno in giorno.</div> <div style="text-align: justify;"><br /></div><div style="text-align: justify;">Ma cosa è successo?</div><div style="text-align: justify;">Secondo la versione dell’azienda municipale per l’ambiente la chiusura, decretata dalla Provincia di Roma, della cosiddetta “stazione di trasferenza di rifiuti indifferenziati” di via Rocca Cencia, proprietà del Consorzio Laziale dei Rifiuti (il cui Presidente è Manlio Cerroni, re della mondezza romana) ha creato un blocco nella raccolta, causato a sua volta dall'impossibilità di stoccare i rifiuti una volta caricati sui camion.</div> <div style="text-align: justify;"><br /></div><div style="text-align: justify;">Ma la realtà è molto diversa.</div> <div style="text-align: justify;"><br /></div><div style="text-align: justify;">Infatti , l’emergenza è stata provocata dal boicottaggio dei lavoratori e da una precisa scelta della Cisl, maggioritaria dentro Ama, di mobilitare i dipendenti e fare pressing sull'azienda, attraverso assemblee sindacali a catena e una rigorosa applicazione del regolamento, per il rinnovo del contratto.</div><div style="text-align: justify;">Una sorta di sciopero bianco per un contratto scaduto da 5 mesi che blocca le retribuzioni e che arriva dopo il surplus di lavoro per il concertone e la cerimonia di beatificazione di Wojtyla.</div> <div style="text-align: justify;"><br /></div><div style="text-align: justify;">Inoltre i sindacati sottolineano che «i lavoratori hanno cominciato a lavorare per quanto è previsto da contratto e dagli accordi aziendali. E poi Alemanno per il primo maggio ha ringraziato tutti tranne l’Ama».</div> <div style="text-align: justify;"><br /></div><div style="text-align: justify;">Quello che sorprende di questa vicenda sono il mistero sui motivi per i quali si è nascosta ai romani la verità dell’emergenza.</div><div style="text-align: justify;">L’AMA ha dichiarato impunemente il falso cercando di nascondere il malumore interno dovuto al mancato rinnovo del contratto mentre il sindacato non ha reso pubbliche le motivazioni dello sciopero bianco.</div> <div style="text-align: justify;"><br /></div><div style="text-align: justify;">Sembrerebbe che siano tutti d’accordo nel non mettere in cattiva luce una classe politica inesistente che non riesce a governare la città per ottenere in seguito dei benefici. In poche parole ricattano l’attuale giunta .</div> <div style="text-align: justify;"><br /></div><div style="text-align: justify;">Possiamo continuare in questo modo?</div> <div style="text-align: justify;"><br /></div><div style="text-align: justify;">Concludo evidenziando che l’AMA opera da 5 anni e mezzo in regime di proroga, essendo il Contratto di Servizio scaduto nel dicembre 2005, e in assenza di indirizzi del Consiglio comunale (atto giacente presso il Consiglio comunale dal luglio 2009).</div> <div style="text-align: justify;"><br /><a name='more'></a><br /></div> <div style="text-align: justify;"><br /></div> <div style="text-align: justify;"><br /></div><div style="text-align: justify;"><b><span class="Apple-style-span">ATAC, ad un passo dal burrone</span></b></div><div style="text-align: justify;">La crisi economica finanziaria che stiamo affrontando non ci permette più di gestire la res pubblica con superficialità e/o avvantaggiando gli “amici” incompetenti.</div><div style="text-align: justify;">Un vero politico prende le decisioni perseguendo il benessere pubblico e in questo caso è il cittadino che deve avere un servizio adeguato alle sue esigenze con il minimo costo. Smettiamo di farci del male e iniziamo a pretendere un buon governo! <a href="http://ildiariodiroma.blogspot.com/2011/05/atac-ad-un-passo-dal-burrone.html">…….leggi tutto</a></div> <div style="text-align: justify;"><br /></div><div style="text-align: justify;"><b>I libri? Spediamoli a scuola! in Piazza Montecitorio</b></div><div style="text-align: justify;">In Piazza Montecitorio ho avuto l'onore di diventare azionista della biblioteca dell’Istituto comprensivo Francesca Morvillo di Roma grazie all’iniziativa “I libri? Spediamoli a scuola!”. <a href="http://ildiariodiroma.blogspot.com/2011/05/i-libri-spediamoli-scuola-in-piazza.html">…….leggi tutto</a></div> <div style="text-align: justify;"><br /></div><div style="text-align: justify;"><b>Assenso donazione organi indicato sulla carta d'identità</b></div><div style="text-align: justify;">Vi informo che la nostra città è diventata il primo comune d’Italia che permette ai cittadini di apporre sul proprio documento la dicitura "donatore di organi e tessuti". Con una semplice richiesta all’anagrafe potremo specificare sulla nostra carta d'identità la volontà o meno di donare organi e tessuti. <a href="http://ildiariodiroma.blogspot.com/2011/04/assenso-donazione-organi-indicato-sulla.html">…….leggi tutto</a></div> <div style="text-align: justify;"><br /></div><div style="text-align: justify;"><b>Caos preferenziali</b></div><div style="text-align: justify;">Non poteva avere una partenza più infelice la sperimentazione delle due ruote sulle corsie preferenziali. Le mie proposte sui provvedimenti utili per mitigare il problema del traffico:</div><div style="text-align: justify;">- migliorare la manutenzione delle strade;</div><div style="text-align: justify;">- costruire nuove linee di tram;</div><div style="text-align: justify;">- prevedere un maggior numero di corsie preferenziali e maggior protezione;</div><div style="text-align: justify;">- applicare la tolleranza zero sulle strade da parte dei vv.uu.;</div><div style="text-align: justify;">- aggiornare e rinnovare la cartellonistica stradale.</div><div style="text-align: justify;"><a href="http://ildiariodiroma.blogspot.com/2011/05/caos-preferenziali.html">…….leggi tutto</a></div><div style="text-align: justify;"><br /></div><div style="text-align: justify;"><b>Le mani sulla città</b></div><div style="text-align: justify;">Nelle librerie a partire dal prossimo 8 giugno sarà in vendita un libro interessante scritto da Daniele Nalbone, giornalista di Liberazione, e Paolo Berdini. Il libro "Le mani sulla città" (nelle) è un'analisi della Roma "transitata" da Veltroni e Alemanno e in piena corsa per le Olimpiadi del 2020. <a href="http://ildiariodiroma.blogspot.com/2011/05/le-mani-sulla-citta.html">…….leggi tutto</a></div> <div style="text-align: justify;"><br /></div><div style="text-align: justify;"><b>Intervista a Filippo Roma dopo il video sui vigili a Fontana di Trevi</b></div><div style="text-align: justify;">Potete assistere all’intervista al giornalista de “Le Iene” sulle polemiche che hanno invertito i vigili urbani di Roma. <a href="http://ildiariodiroma.blogspot.com/2011/05/intervista-filippo-roma-dopo-il-video.html">…….leggi tutto</a></div> <div style="text-align: justify;"><br /></div><div style="text-align: justify;"><b>Città sporca, una class action contro il Comune</b></div><div style="text-align: justify;">Una città sporca, in cui la raccolta dei rifiuti non funziona e i marciapiedi e le strade, piene di buche, non vengono puliti. Un degrado che, secondo il Codacons, per i romani vale un risarcimento di mille euro a testa. L´associazione che si batte per la difesa dei consumatori ha infatti deciso di avviare una class action contro il Campidoglio, una mega-azione collettiva che, sottolinea il Codacons, «renderà giustizia agli abitanti di Roma che, pur pagando regolarmente le tasse, sono in balia delle buche, delle strade sporche e dei disservizi». <a href="http://www.destinazioneroma.it/joomla/ambiente-e-decoro-urbano/citta-sporca-una-class-action-contro-il-comune.html">…….leggi tutto</a></div><div style="text-align: justify;"><br /></div>Unknownnoreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-6466326692579312612.post-10757291361978685632011-05-06T01:55:00.000-07:002011-05-06T01:57:45.925-07:00ATAC, ad un passo dal burrone<div style="text-align: justify;">Sono arrivate le nuove nomine all'Atac. Dopo le dimissioni di Maurizio Basile avvenute un paio di settimane fa, l'azienda municipalizzata cambia squadra.</div><div><div style="text-align: justify;">La giunta nomina <b>Francesco Carbonetti</b>, alla presidenza, <b>Carlo Tosti</b>, ex Bombardier, diventa amministratore delegato.</div><div style="text-align: justify;">Il nuovo Cda, inoltre, designerà <b>Antonio Cassano</b> a direttore generale. Secondo gli organi di stampa questa sarebbe una triade di nomi, definita in un vertice Pdl, che deriva da un accordo politico tra l'anima dialogante del centrodestra in Comune (l'assessore Antonello Aurigemma, il capogruppo Luca Gramazio) e la parte del Pd che fa riferimento al gruppo Bersani-D'Alema-Zingaretti: Cassano, infatti, è vicino all'ex ad Gioacchino Gabbuti ed è entrato in Atac sotto le giunte di centrosinistra.</div><div style="text-align: justify;">Ancora nulla si sa del presidente del collegio dei revisori ma intanto i nuovi dirigenti ereditano il difficile compito di far quadrare i conti nella società che gestisce i trasporti pubblici della Capitale.</div> <div style="text-align: justify;"><br /></div><div style="text-align: justify;">Le attuali nomine sembrano seguire la <b>linea di rassicurare le banche e garantirsi la pace sociale e politica</b> sull'Atac.</div><div style="text-align: justify;">Infatti, Carbonetti proviene da Bankitalia e rappresenta una garanzia per le banche verso le quali la municipalizzata è esposta. Tosti, nella società, viene visto come espressione del «partito dei fornitori», l'altra categoria che batte cassa: è stato responsabile marketing strategico della Project Automation, che ha una quota nel raggruppamento di imprese che ha in appalto da Atac la semaforica.</div> <div style="text-align: justify;"><br /></div><div style="text-align: justify;">Le polemiche sono state molte , alcune strumentali , altre veritiere.</div><div style="text-align: justify;">A mio avviso le modalità sono state errate sia da parte della maggioranza che dell’opposizione. Non si deve concordare sui nomi ma solo sugli obiettivi che l’azienda deve raggiungere. Una volta condivisi gli obiettivi il Sindaco nomina, autonomamente i nuovi vertici con persone di sua fiducia. In base ai risultati che raggiungeranno si potrà valutare la bontà del loro lavoro e magari retribuirli adeguatamente (benefit e premi).</div> <div style="text-align: justify;"><br /></div><div style="text-align: justify;">Nel merito della crisi dell’azienda dei trasporti capitolina le criticità dell’azienda romana sono conosciute da tutti:</div><div style="text-align: justify;"><ul><li>una perdita d’esercizio di oltre <b>120 milioni di euro</b>, con erosione del capitale al di sotto dei limiti normativi;</li><li>una <b>pesante situazione debitoria </b>(350 milioni di euro di debiti a breve verso le banche e 275 nei confronti dei fornitori;</li><li><b>12.583 dipendenti</b>.</li></ul></div> <div style="text-align: justify;"><br /></div><div style="text-align: justify;">La pesante situazione economica-finanziaria deriva da questioni mai affrontate:</div><div style="text-align: justify;"><ul><li>Non chiara ripartizione dei ruoli tra gestore e Agenzia della mobilità in tema di pianificazione;</li><li>la presenza di molte attività al di fuori del proprio core business o economicamente non profittevoli (polo museale, centro stampa, serigrafia, semafori);</li><li>bassa produttività del personale viaggiante (55% dell’organico aziendale contro 77% del benchmark);</li><li>elevato numero di corse perse rispetto alle previsioni;</li><li>alto numero di assenze del personale (11% giornaliero);</li><li>alta quantità di ore di straordinario;</li><li>alto numero di personale affidate all’area corporate (1.000 dipendenti, superiore del 30% al benchmark);</li><li>incidenza molto elevata del fenomeno guasti in linea (20% dei veicoli usciti);</li><li>vetustà della rete di stazioni della metropolitana;</li><li>qualità percepita dagli utenti molto bassa.</li></ul></div> <div style="text-align: justify;"><br /></div><div style="text-align: justify;">La priorità strategica dell’azienda deve essere quella di diventare una realtà efficace ed efficiente. Per questo ha bisogno di un assetto di governante razionale, un modello tariffario, di remunerazione dei servizi e di finanziamento degli investimenti in linea con le best practice italiane ed Europee.</div> <div style="text-align: justify;"><br /></div><div style="text-align: justify;">A tal fine è necessario</div><div style="text-align: justify;"><ul><li>migliorare il processo manutentivo ottimizzando la produzione chilometrica e riduzione delle corse perse;</li><li>revisionare la logistica dei depositi per ridurre i km fuori servizio e ottimizzare il costo;</li><li>recuperare la produttività degli autisti e dei macchinisti (regole di impiego degli autisti, pianificazione dei turni);</li><li>internalizzare le attività di supporto ;</li><li>aumentare i ricavi da biglietti e abbonamenti grazie alla diminuzione dell’evasione (maggior controllo nelle stazioni metro e sugli autobus, introduzione della vendita dei biglietti a bordo);</li><li>incrementare i ricavi dei parcheggi , dello sfruttamento pubblicitario, della valorizzazione delle stazioni metropolitane)</li><li>migliorare la qualità delle prestazioni ;</li><li>ammodernare la flotta e le infrastrutture;</li><li>ridurre il numero complessivo di dirigenti .</li></ul></div> <div style="text-align: justify;"><br /></div><div style="text-align: justify;">La crisi economica finanziaria che stiamo affrontando non ci permette più di gestire la res pubblica con superficialità e/o avvantaggiando gli “amici” incompetenti.</div><div style="text-align: justify;">Un vero politico prende le decisioni perseguendo il benessere pubblico e in questo caso è il cittadino che deve avere un servizio adeguato alle sue esigenze con il minimo costo.</div><div style="text-align: justify;">Smettiamo di farci del male e iniziamo a pretendere un buon governo!</div> <div style="text-align: justify;"><br /></div><div style="text-align: justify;">-- </div><div style="text-align: justify;">Andrea De Filippis</div></div>Unknownnoreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-6466326692579312612.post-87331324626544379262011-05-05T01:08:00.000-07:002011-05-06T01:59:02.046-07:00I libri? Spediamoli a scuola! in Piazza Montecitorio<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhzi0QzWDwV4qfbjEhUrWoWql_ofvD6nWNBWg80gaw16iNd7dPCvgOx36RtSxtbHiKbWniMuQhcdvyqMQPVtXWLo7jSlg5f2aGIUK00ykbApaJWaCAzVrqEiCwR0n7Q139l705oEmLAlnI/s1600/andrea+de+filippis+i+libri+spediamoli2.jpg" onblur="try {parent.deselectBloggerImageGracefully();} catch(e) {}"></a><br /><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhbvPHLkR1sTLn5FqVmvFJdCg-pLnPDDql-OU8hF4P4Nzp2icbHvGkaH2O9Y81AjenOfQZUK5FvjmZIlS4jZfgsvx5ZJLmra9HoPdXzAxXmQh-DTD4HIMTnyzopXjPe8ozL8DQcMM9WuMA/s1600/221736_2088229284451_1206766592_32670483_1147408_n.jpg" onblur="try {parent.deselectBloggerImageGracefully();} catch(e) {}"><img style="display:block; margin:0px auto 10px; text-align:center;cursor:pointer; cursor:hand;width: 268px; height: 400px;" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhbvPHLkR1sTLn5FqVmvFJdCg-pLnPDDql-OU8hF4P4Nzp2icbHvGkaH2O9Y81AjenOfQZUK5FvjmZIlS4jZfgsvx5ZJLmra9HoPdXzAxXmQh-DTD4HIMTnyzopXjPe8ozL8DQcMM9WuMA/s400/221736_2088229284451_1206766592_32670483_1147408_n.jpg" border="0" alt="" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5603146545223717746" /></a><br /><div style="text-align: justify;">Ieri mi sono recato a piazza Monte Citorio per partecipare alla lodevole iniziativa "I libri? Spediamoli a scuola".</div><div style="text-align: justify;"><br /></div><div style="text-align: justify;">L’iniziativa è stata promossa da Sinnos editrice con il patrocinio dell’assessorato alle politiche culturali della Provincia di Roma e il sostegno di Paolo Masini, consigliere di Roma Capitale. </div><div style="text-align: justify;"><br /></div><div style="text-align: justify;">Obiettivo della campagna è quello di portare libri nelle scuole che vogliono lavorare con la biblioteca scolastica ma che non hanno fondi per realizzarla grazie alla collaborazione di librerie, scuole e cittadini.</div><div style="text-align: justify;"><br /></div><div style="text-align: justify;">In piazza c'era presente la Libreria itinerante Ottimomassimo dove era possibile acquistare i libri e donarli a una delle tre scuole aderenti alla campagna:</div><div style="text-align: justify; "><div style="text-align: justify; ">• la scuola primaria di Pontedassio, della comunità montana Valle Impero e Valle Arroscia</div><div style="text-align: justify; ">(Imperia)</div><div style="text-align: justify; ">• l’Istituto comprensivo Francesca Morvillo Tor Bella Monaca (Roma)</div></div><div style="text-align: justify;">• l’Istituto Comprensivo G. Patroni, di Pollica (Salerno)</div><div style="text-align: justify;"><br /></div><span class="Apple-style-span" style="color: rgb(0, 0, 238); -webkit-text-decorations-in-effect: underline; "><img src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhzi0QzWDwV4qfbjEhUrWoWql_ofvD6nWNBWg80gaw16iNd7dPCvgOx36RtSxtbHiKbWniMuQhcdvyqMQPVtXWLo7jSlg5f2aGIUK00ykbApaJWaCAzVrqEiCwR0n7Q139l705oEmLAlnI/s200/andrea+de+filippis+i+libri+spediamoli2.jpg" border="0" alt="" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5603524912786980610" style="float: right; margin-top: 0px; margin-right: 0px; margin-bottom: 10px; margin-left: 10px; cursor: pointer; width: 200px; height: 134px; " /></span><div style="text-align: justify;"><b>In Piazza Montecitorio ho avuto l'onore di diventare azionista della biblioteca dell’Istituto comprensivo Francesca Morvillo di Roma.</b></div><span class="Apple-style-span" style="color: rgb(0, 0, 238); -webkit-text-decorations-in-effect: underline; "></span><div><span class="Apple-style-span" ><br /></span><div style="text-align: justify;"><br /></div><div style="text-align: justify;">In questo periodo di tagli insensati all'istruzione pubblica aiutiamo i bimbi meno fortunati ad avere un futuro. Solo con il libri e la lettura potremmo sperare che diventino cittadini consapevoli.</div><div><div style="text-align: justify;"><br /></div><div style="text-align: justify;">Grazie</div><div style="text-align: justify;"><br /></div><div style="text-align: justify;">Info, aggiornamento adesioni al sito <a href="http://www.blogger.com/www.ilibrispediamoliascuola.it">www.ilibrispediamoliascuola.it</a>.<br /><br /><br /></div></div></div>Unknownnoreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-6466326692579312612.post-10775320653508904812011-05-05T01:03:00.000-07:002011-05-05T01:04:23.760-07:00Intervista a Filippo Roma dopo il video sui vigili a Fontana di Trevi<object width="425" height="349"><param name="movie" value="http://www.youtube.com/v/HU8cbxMs7Eg?fs=1&hl=it_IT"><param name="allowFullScreen" value="true"><param name="allowscriptaccess" value="always"><embed src="http://www.youtube.com/v/HU8cbxMs7Eg?fs=1&hl=it_IT" type="application/x-shockwave-flash" width="425" height="349" allowscriptaccess="always" allowfullscreen="true"></embed></object>Unknownnoreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-6466326692579312612.post-49352459641700666162011-05-05T00:02:00.000-07:002011-05-05T00:17:55.475-07:00Le mani sulla città<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhmXUaY53g99X_Ibx5uU27rc9lZVYUmXpMH5Co3ARfrCf8sNfqKK6ajBMAAl625hP_AxTpclZOGp2JASRi4GjSYaO8QZhm-fLbYHiCvKjivkrB9GGW7LQpJqUSBtJL7kIv4S2gljl-SjCY/s1600/100391.jpg" onblur="try {parent.deselectBloggerImageGracefully();} catch(e) {}"><img style="display:block; margin:0px auto 10px; text-align:center;cursor:pointer; cursor:hand;width: 268px; height: 400px;" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhmXUaY53g99X_Ibx5uU27rc9lZVYUmXpMH5Co3ARfrCf8sNfqKK6ajBMAAl625hP_AxTpclZOGp2JASRi4GjSYaO8QZhm-fLbYHiCvKjivkrB9GGW7LQpJqUSBtJL7kIv4S2gljl-SjCY/s400/100391.jpg" border="0" alt="" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5603127229841504514" /></a><br /><div style="text-align: justify;">dal sito <a href="www.dagospia.com">www.dagospia.com</a></div><div style="text-align: justify;"><br /></div><div style="text-align: justify;">Edito da Edizioni Alegre e scritto da Daniele Nalbone, giornalista di Liberazione, e Paolo Berdini, Il libro "<b>Le mani sulla città</b>" (nelle librerie a partire dal prossimo 8 giugno) è un'analisi della Roma "transitata" da Veltroni e Alemanno e in piena corsa per le Olimpiadi del 2020.</div><div style="text-align: justify;"><br /></div><div style="text-align: justify;">Cosa c'è dietro l'abbattimento di Tor Bella Monaca? Chi guadagnerà dalle speculazioni dell'Eur? Chi sta spingendo per raddoppiare l'aeroporto Leonardo Da Vinci e costruire i porti di Fiumicino e Ostia?</div><div style="text-align: justify;"><br /></div><div style="text-align: justify;">In poche parole, qual è il modello di governance messo in piedi dall'amministrazione Alemanno? Un'amministrazione caratterizzata da legami a doppio filo non solo con i poteri forti, ma addirittura con l'estremismo di destra - dal quale proviene lo stesso Alemanno e uomini importanti della sua squadra.</div><div style="text-align: justify;"><br /></div><div style="text-align: justify;">Ecco alcuni stralci di ciò che sarà contenuto nel capitolo "Forchettoni Neri - la fascistopoli romana nell'epoca del camerata sindaco", curato da tal Caio Gregorio, nome evidentemente di fantasia di chi preferisce rimanere nell'anonimato.</div><div style="text-align: justify;"><br /></div><div style="text-align: justify;"><i>Molto si è parlato di Stefano Andrini: condannato a suo tempo per il tentato omicidio di due giovani di sinistra picchiati selvaggiamente (era il 1989) insieme a una squadraccia di naziskin, viene arrestato nuovamente (1994) nel corso di scontri con militanti di sinistra dopo essersi avvicinato all'ex leader di Avanguardia Nazionale Stefano delle Chiaie, noto come "er caccola" per la non imponente statura.<br /><br /><br />STEFANO ANDRINI<br />Il cursus honorum di Delle Chiaie comprende la partecipazione alla fondazione di Ordine Nuovo e un discreto curriculum vitae al servizio di Pinochet e altri dittatori latinoamericani degli anni 70 e 80. Da Wikipedia: "(Delle Chiaie) ebbe coinvolgimenti con il regime di Augusto Pinochet in Cile partecipando alla Guerra Sporca e all'Operazione Condor per l'azzeramento dei dissidenti. Sempre in Sud America aiutò il dittatore Luis Garcia Meza Tejada a prendere il potere in Bolivia con un colpo di stato (1980).Il gruppo paramilitare che lì dirigeva assieme al neofascista Pierluigi Pagliai e al criminale nazista Klaus Barbie si autodefinì 'i fidanzati della morte' e fu responsabile di numerosi omicidi e torture contro esponenti politici e cittadini".<br /><br />(...) L'amico dei vecchi 'fidanzati della morte' viene insediato nel 2009 sulla poltrona di amministratore delegato di Ama Servizi Ambientali nonostante le proteste dell'opposizione di cui Alemanno non si cura e che, comunque, finiscono presto. Andrini, infatti, sarà costretto a dimettersi non a causa del suo torbido passato ma per il suo coinvolgimento nella falsa candidatura di Nicola Di Girolamo, senatore "di proprietà" di Gennaro Mokbel e delle famiglie della ‘ndrangheta di Isola Capo Rizzuto. E il nome di Mokbel ricorre spesso quando si parla del sistema di potere romano impostosi dopo l'elezione del sindaco con la celtica al collo.<br /><br /><br />NICOLA DI GIROLAMO<br />(...) Giuseppe Dimitri, detto Peppe, classe 1956 (...) il 15 marzo del 1979 Dimitri partecipa con camerati come Giusva Fioravanti, Francesca Mambro, Alessandro Alibrandi e Livio Lai alla rapina di un'armeria, impresa che verrà rivendicata dai NAR. Il 27 novembre dello stesso anno, il camerata Peppe organizza e mette in atto un'altra rapina, questa volta ai danni della filiale della Chase Manhattan Bank del suo quartiere, l'Eur.<br /><br /><br />MOKBEL<br />Il bottino verrà affidato per il riciclaggio a Franco Giuseppucci, detto Er Fornaretto o Er Negro - Il Libanese della fiction Romanzo Criminale - uno di fondatori della Banda della Magliana, con cui Peppe è in ottimi rapporti. (...) Sbolliti i furori antisistema, nel 1994 il camerata Peppe si risciacqua a Fiuggi, aderisce ad Alleanza Nazionale e nel 2001 il suo vecchio amico Alemanno, diventato intanto ministro per le Politiche Agricole del secondo governo Berlusconi, nonostante il passato di terrorista e le aderenze con la Banda della Magliana, arruola Dimitri come consulente al suo Ministero, carica che ricoprirà fino al 2006 quando un banale incidente stradale metterà improvvisamente fine alla sua vita movimentata.<br /><br />Altri nomi "caldi" che stanno mettendo in difficoltà il sindaco con la celtica al collo sono quelli di Antonio Lucarelli, ex portavoce di Forza Nuova e oggi capogabinetto di Alemanno, protagonista di strani giri d'affari "marca" Mokbel; Fabrizio Mottironi, ex leader di Terza Posizione e messo da Alemanno nel 2003 (quando allora era ministro delle Politiche Agricole) a capo di Buonitalia Spa; Riccardo Mancini, ingegnere honoris causa, "vicino" a Peppe Dimitri, Stefano Delle Chiaie, Adriano Tilgher, messo da Alemanno a capo di Eur Spa, il "centro" delle speculazioni in vista di Roma 2020.</i></div>Unknownnoreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-6466326692579312612.post-85375955908689374052011-05-04T13:19:00.000-07:002011-05-04T13:22:01.920-07:00mobster<div style="text-align: justify;">Ken Livingstone, già sindaco di Londra:“Avremmo dovuto catturarlo, ha spiegato, e processarlo. L’argomento è semplice: siamo gangster oppure una democrazia occidentale basata sulle regole della legge? Quanto accaduto indebolisce ogni principio di legalità, e fa sembrare Obama una specie di criminale (mobster)”.</div>Unknownnoreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-6466326692579312612.post-68951988351909430752011-05-04T02:13:00.000-07:002011-05-04T03:55:15.838-07:00Caos preferenziali<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi3OwCfGSytoCpSTUShWZFnLOSFaYsDQFnzTYlE3N_K_BmiJ6YgzLBei-wK4fWsL_t1BVozGDD8p_CqTFWFw84hjBfzISubZUET3YB2M3jjhDAKOOle2FTU-Mo7YKf5n6dFk8Xzg_LehAk/s1600/corsie-preferenziali.jpg" onblur="try {parent.deselectBloggerImageGracefully();} catch(e) {}"></a><div style="text-align: justify;">Non poteva avere una partenza più infelice la sperimentazione delle due ruote sulle corsie preferenziali.</div><span class="Apple-style-span" style="color: rgb(0, 0, 238); -webkit-text-decorations-in-effect: underline; "><img src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi3OwCfGSytoCpSTUShWZFnLOSFaYsDQFnzTYlE3N_K_BmiJ6YgzLBei-wK4fWsL_t1BVozGDD8p_CqTFWFw84hjBfzISubZUET3YB2M3jjhDAKOOle2FTU-Mo7YKf5n6dFk8Xzg_LehAk/s200/corsie-preferenziali.jpg" border="0" alt="" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5602805748456771442" style="float: right; margin-top: 0px; margin-right: 0px; margin-bottom: 10px; margin-left: 10px; cursor: pointer; width: 200px; height: 145px; " /></span><div><span class="Apple-style-span" style="-webkit-text-decorations-in-effect: underline; "></span><span class="Apple-style-span"><br /></span><div><div style="text-align: justify;">Già ero scettico sui risultati della malsana idea ma l'incapacità di organizzare qualsiasi cosa da parte di questa giunta sta diventando veramente imbarazzante.</div><div style="text-align: justify;"><br /></div><div style="text-align: justify;">L'assessore alla mobilità aveva prima annunciato che la sperimentazione sarebbe partita il primo maggio senza specificare dove, poi il 2 maggio su 4 preferenziali, infine all'improvviso ufficialmente si è partiti ieri solo su tre itinerari (via di Torre Argentina, lungotevere Sangallo e via delle Terme di Caracalla, il tratto finale della Colombo), dopo il dietro front su viale Marconi, che non ha avuto il nulla osta dei vigili urbani . </div><div style="text-align: justify;"><br /></div><div style="text-align: justify;"><br /></div><div style="text-align: justify;">Il sindaco dovrebbe sapere, grazie anche alla sua commissione sulla mobilità, che non sono questi provvedimenti che aiutano Roma a superare il problema del traffico ma:</div><div style="text-align: justify;">- migliorare la manutenzione delle strade;</div><div style="text-align: justify;">- costruire nuove linee di tram;</div><div style="text-align: justify;">- prevedere un maggior numero di corsie preferenziali e maggior protezione;</div><div style="text-align: justify;">- applicare la tolleranza zero sulle strade da parte dei vv.uu.;</div><div style="text-align: justify;">- aggiornare e rinnovare la cartellonistica stradale.</div><div style="text-align: justify;"><br /></div><div style="text-align: justify;">Questo è lo svantaggio di avere una politica inadeguata e incapace che cerca il facile consenso tra le varie lobbies: ieri i taxi oggi i motociclisti.....domani......</div></div></div>Unknownnoreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-6466326692579312612.post-55787750724814901512011-05-03T06:34:00.000-07:002011-05-03T06:36:41.011-07:00I libri? Spediamoli a scuola!<div style="text-align: center;"><span class="Apple-style-span" ><b>Mercoledì 4 maggio ore 14-18, Piazza Montecitorio, Roma</b></span></div><br /><div style="text-align: center;"><span class="Apple-style-span" >I LIBRI? SPEDIAMOLI A SCUOLA!</span></div><br /><div style="text-align: justify;">L’articolo 4 della nostra Costituzione dice che ogni cittadino ha il dovere di sostenere il “progresso materiale o spirituale della società”. Da tempo nella scuola italiana c’è poco spazio per i libri. </div><div style="text-align: justify;"><br /></div><div style="text-align: justify;">Oggi, con i tagli alla scuola pubblica, i libri diventeranno ancor di più un lusso che nessuno potrà concedersi. La scuola (dalla materna alle superiori) dovrebbe essere invece il luogo privilegiato per i libri. E dietro ai libri c’è il lavoro di molti: dagli autori agli editori, dai tipografi ai librai ai bibliotecari. </div><div style="text-align: justify;"><br /></div><div style="text-align: justify;">Per questo mercoledì 4 maggio dalle 14 alle 18 la Libreria Itinerante Ottimomassimo e la Sinnos Editrice saranno in Piazza Montecitorio, di fronte al Parlamento con l'iniziativa 'I libri? Spediamoli a scuola!'. Un'iniziativa della stessa casa editrice Sinnos e di Della Passarelli alla quale ho voluto dare il mio pieno e convinto contributo. Potremo così tutti diventare azionisti di una biblioteca scolastica della città e del resto in Italia e dare visibilità all'importanza dei libri e della lettura nelle nostre scuole. Partecipano all'evento Tulllio De Mauro, Prof. Emerito Università di Roma, la Fondazione Bellonci, Ernesto Ferrero, Anna Finocchiaro, capogruppo PD Senato, Riccardo Franco Levi, deputato PD e membro della Commissione Cultura, Anna Paola Concia, depuato PD, Walter Tocci, deputato PD, Roberto Della Seta, senatore PD, Maria Mussi Bollini, Capo struttura programmi bambini e ragazzi Rai, Achille Passoni, senatore PD, Vincenzo Vita, senatore PD e vice Presidente Commissione Cultura, Andrea Sarubbi, deputato PD, Maria Anna Madia, deputato PD, Emanuele Fiano, deputato PD, Vannino Chiti, senatore PD e vicepresidente del Senato e commissario regione Lazio PD, Manuela Ghizzoni, deputato PD, Federica Mogherini, deputata PD, Letizia della Torre, deputata PD, Maria Teresa Ferretti Rodari, Amara Lakous, giornalista e scrittore, David Riondino, attore e cantautore, Concita De Gregorio, Luisa Mattia, scrittrice, l’UNICEF, la Cooperativa Giannino Stoppani, la rivista Andersen, l'Associazione Culturale Hamelin, Lega Ambiente, Nati Per Leggere, Ibby Italia, Forum del Libro, l'ANPI e i "giovani per la Costituzione".</div><div style="text-align: justify;"><br /></div><div style="text-align: justify;">Info, aggiornamento adesioni al sito www.ilibrispediamoliascuola.it. </div><div style="text-align: justify;"><br /></div><div style="text-align: justify;">Paolo Masini</div>Unknownnoreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-6466326692579312612.post-50136293162811573012011-05-03T04:08:00.000-07:002011-05-03T04:11:51.845-07:00Appello per i referendum<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiu58j8nimmQDqBWICr8HA-K2uMIMVslouWGjQkhbAB5bdYc5z3lJjKZKca-Lqro54X5pnmZlr9kwfdlO2MNyyA2sjXl3Lrvtq4-2-194hy8cxzmy9dfbz9a0k_TE6tVQusL1_Nvp960YQ/s1600/134623889-d57e52c3-84e0-43a2-96ff-cabefa8f766d.jpg" onblur="try {parent.deselectBloggerImageGracefully();} catch(e) {}"><img style="display:block; margin:0px auto 10px; text-align:center;cursor:pointer; cursor:hand;width: 300px; height: 199px;" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiu58j8nimmQDqBWICr8HA-K2uMIMVslouWGjQkhbAB5bdYc5z3lJjKZKca-Lqro54X5pnmZlr9kwfdlO2MNyyA2sjXl3Lrvtq4-2-194hy8cxzmy9dfbz9a0k_TE6tVQusL1_Nvp960YQ/s400/134623889-d57e52c3-84e0-43a2-96ff-cabefa8f766d.jpg" border="0" alt="" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5602445831287795442" /></a><br /><div style="text-align: justify;">"Le recenti manovre del governo volte ad evitare il voto referendario attraverso l'affrettata predisposizione di atti aventi forza di legge in materia di nucleare e di acqua costituiscono un caso di scuola di abuso del potere della maggioranza ai danni del pronunciamento diretto tramite referendum del corpo elettorale. </div><div style="text-align: justify;"><br /></div><div style="text-align: justify;">Quali che siano le forme tecniche che si porranno in essere, è del tutto evidente che il solo scopo di questa iniziativa è scongiurare un voto popolare che si teme ampiamente a favore dell'abrogazione definitiva di ogni piano nucleare e delle norme di legge relative alla così detta privatizzazione dell'acqua. </div><div style="text-align: justify;"><br /></div><div style="text-align: justify;">Oltretutto la forma del decreto legge, resa necessaria dai tempi ormai prossimi del voto, mancherebbe dei requisiti costituzionali della necessità e dell'urgenza, oltreché della tempistica necessaria per la sua conversione, aggiungendo un ulteriore vulnus costituzionale a questo triste attacco alla democrazia diretta. </div><div style="text-align: justify;"><br /></div><div style="text-align: justify;">Il governo, non pago di aver rifiutato l'election day confidando in tal modo di poter scongiurare il realizzarsi del quorum referendario, sperperando centinaia di milioni di euro in violazione del precetto costituzionale di imparzialità e buona amministrazione, cerca con ogni mezzo di impedire il legittimo esercizio del pronunciamento popolare richiesto da oltre due milioni di cittadini che hanno firmato per i referendum. Indipendentemente dalla nostra posizione sul merito dei quesiti, riteniamo che il fine perseguito dal governo sia così palesemente in contraddizione con lo spirito delle richieste referendarie da rendere giuridicamente impercorribile questo escamotage". </div><div style="text-align: justify;"><br /></div><div style="text-align: justify;">I primi firmatari: Ugo Mattei, Franzo Grande Stevens, Luca Nivarra, Gianni Ferrara, Gaetano Azzariti, Alberto Lucarelli , Giangiacomo Migone, Stefano Rodotà, Gustavo Zagrebelsky, Elisabetta Grande, Giacomo Marramao, Livio Pepino, Nerina Boschiero, Laura Pennacchi, Cristina Trucco, Giorgio Parisi, Eva Cantarella, Pietro Rescigno, Elena Paciotti, Lorenza Carlassarre, Marcello Cini, Luigi Ferrajoli, Guido Martinotti, Elsa Fornero.</div><div style="text-align: justify;"><br /></div><div style="text-align: justify;"><a href="http://www.siacquapubblica.it/index.php?option=com_aicontactsafe&view=message&layout=message&pf=4&Itemid=22&lang=en">sottoscrivere sul sito del Comitato 1</a><br /></div>Unknownnoreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-6466326692579312612.post-11400834137304824742011-05-01T10:34:00.000-07:002011-05-01T10:35:25.520-07:00Referendum, Celentano: “Questo voto è l’unico mezzo per sopravvivere, fidatevi”<div style="text-align: justify;">Caro direttore, ma soprattutto cari STUDENTI, comunisti, fascisti, leghisti e operai costretti a lavorare nell’insicurezza. </div><div style="text-align: justify;">Come avrete letto su tutte le prime pagine dei giornali, il governo non demorde. Continua, sfidando l’intelligenza anche di chi lo ha votato, nella sua DEMONIACA voglia di avvelenare gli italiani. </div><div style="text-align: justify;">Gli unici che, fino a prova contraria, hanno saputo distinguersi da tutti gli altri popoli IMBECILLI per aver avuto, già 24 anni fa, la saggia intuizione di dire NO alla bevanda radioattiva che, in nome di quel “benessere” tanto sbandierato da Berlusconi, ti uccide in cambio di un voto contro la VITA.</div><div style="text-align: justify;"><br /></div><div style="text-align: justify;">Ma oggi purtroppo il pericolo radioattivo, e quindi di morte lenta e dolorosa, è di gran lunga maggiore di quanto è avvenuto in quegli anni. Che peso può avere oggi la saggezza degli italiani se poi chi ci governa fa dei discorsi cretini come quello che abbiamo ascoltato a Porta a Porta dal ministro Paolo Romani? “Innanzitutto essere nuclearisti – ha detto – non può essere definita una bestemmia. Lo sono tutti i più grandi paesi del mondo, l’America, la Russia, la Cina, il Giappone e tutti i paesi europei. L’unica grande potenza industriale che non ha il nucleare è solo l’Italia”. Come dire che, se la maggioranza dei paesi industriali vogliono suicidarsi, la logica vuole che chi non si suicida è un mascalzone. Purtroppo invece, caro ministro, essere nuclearisti non solo è una bestemmia, ma significa essere DEMENTI fin dalla nascita. La verità è che il vostro è un trucco per indebolire il referendum: senza il quesito del nucleare (e ora state tentando di far saltare anche quello sull’ACQUA), sperate che il LEGITTIMO IMPEDIMENTO non raggiunga il quorum. Stavolta credo che sarà proprio il governo a finire con “il quorum a pezzi”.</div><div style="text-align: justify;"><br /></div><div style="text-align: justify;">Non so come si pronuncerà la Cassazione. È a lei che spetta l’ultima parola per decidere se il quesito referendario è venuto meno o no. In ogni caso non si potrà fare a meno di andare a votare. Se non altro per non deludere quel MILIONE di persone che vede in Antonio Di Pietro l’unico vero combattente per la salute delle prossime generazioni. Perché di questo si tratta, cari amici fascisti, STUDENTI, leghisti, comunisti e operai insicuri. Che Di Pietro stia cercando di salvarci dall’immane catastrofe lo si capirà prima di quanto si creda. La “Pubblica Ottusità” dei vari Romani, Sacconi, Quagliariello, Gasparri e Prestigiacomo ha quasi raggiunto il punto di non ritorno. E la NATURA, la cui pazienza è ormai a pezzi, non tarderà molto a darci i suoi nuovi segnali.</div><div style="text-align: justify;"><br /></div><div style="text-align: justify;">E a tal proposito voglio dire due parole non a Berlusconi, ormai in preda a uno stato confusionale, ma a ciò che è rimasto della sua COSCIENZA che, per meglio identificarla a chi legge la chiamerò con lo stesso nome del presidente del Consiglio, ma al femminile, poiché mi piace immaginare che la voce della coscienza abbia piuttosto i modi dolci e gentili di una bella figura femminile che non quelli rudi e maschili.</div><div style="text-align: justify;"><br /></div><div style="text-align: justify;">Cara Silvia, il fatto che tu sia inascoltata non significa che tu debba calare le braghe, scusa volevo dire la gonna, non so come sei vestita, non ha importanza; ma al governo c’è qualcuno di cui forse tu hai smarrito la fisionomia e che sta sbagliando tutto. Se tu lo molli si perde definitivamente e chi ci va di mezzo poi è la povera gente che lo ha votato. È il momento invece di alzare la voce e fargli capire come stanno le cose. Devi dirgli che gli italiani non sono così cretini… anche le formiche lo hanno capito che questa mossa di soprassedere sul nucleare non solo è una truffa ai danni di chi vuole VIVERE, ma serve soprattutto a tener fede a quel CONTRATTO di MORTE che Berlusconi ha firmato con Sarkozy per la costruzione di quattro nuove centrali NUCLEARI. Devi dirgli che non si può far gestire l’ACQUA ai privati. L’ACQUA è un bene comune, di tutti. Come si può pensare che, se io ho sete, devo pagare per bere? E poi devi dirgli che all’estero tutte le sue strategie risultano assai sospette, ridicole e soprattutto non chiare.</div><div style="text-align: justify;"><br /></div><div style="text-align: justify;">Cara Silvia, a tutti capita di dire qualche bugia, ma a fin di bene. Forse anche a te sarà capitato, o no?… Scusa dimenticavo, tu non puoi dire bugie… neanche a fin di bene… Il compito che ti è stato affidato, fin dai più remoti albori del mondo, è quello di dirci sempre la verità anche se noi continueremo a rifiutarla. Scusa, me l’ero scordato, per un attimo anch’io mi sono fatto prendere dalle puerili voglie di grandezza del mondo esterno…. Ora capisco perché fin dalla nascita il presidente del Consiglio ti ha ripudiata. Le bugie che lui dice infatti sono SPAVENTOSE e senza un minimo di pudore.</div><div style="text-align: justify;">Vuol farci credere che lui davvero pensava che Ruby fosse la nipote di Mubarak. Vuol cambiare la Costituzione a furia di barzellette che non fanno ridere, ce l’ha coi magistrati che vogliono processarlo.</div><div style="text-align: justify;"><br /></div><div style="text-align: justify;">Le accuse su di lui non si contano ormai: magari è davvero innocente, però non lo sapremo mai. Lui continua a non presentarsi ai processi e non si accorge che i suoi elettori cominciano a farsi delle domande, a chiedersi se è giusto essere governati da un BUGIARDO. Certo, è difficile pensare che non lo sia, anche se il dubbio traspare lontanamente e subito svanisce di fronte all’ARROGANZA di tacere ciò che tutti si aspettavano da lui. Ossia, l’unica BUGIA che il Cavaliere avrebbe dovuto dire e che volutamente non ha detto per non condannare il malsano gesto di Lassini e i suoi TRISTI manifesti. Anzi ha fatto esattamente il contrario. Ha telefonato all’ATTACCHINO e gli ha espresso il suo pieno sostegno, naturalmente seguito a ruota dalla coppia Daniela Santanchè e Giorgio Straguadagno i quali, anche loro, gli hanno assicurato il voto nonostante il giusto aut aut del sindaco Moratti. Un gesto, quello della coppia “Daniela-Straguadagno”, da cui è chiaro il riferimento a possibili frizioni tra la Moratti e l’incantatore di serpenti. Lui è inafferrabile per i giudici che, a malapena, il massimo che hanno ottenuto è stato quello di portarlo fuori dal tribunale e non “DENTRO”, dove purtroppo non è possibile stabilire se i suoi comportamenti sono giusti o sbagliati.</div><div style="text-align: justify;"><br /></div><div style="text-align: justify;">Però, anche senza un tribunale, noi lo possiamo intuire dalle sue azioni. Come parla, come ride, come racconta le barzellette e soprattutto capire il motivo per cui le racconta. Capire cosa c’è dietro quella barzelletta raccontata con aria apparentemente ingenua e, cosa importante, dove è diretto l’amo che aggancerà la sua prossima vittima.</div><div style="text-align: justify;"><br /></div><div style="text-align: justify;">E la sua prossima vittima purtroppo sono ancora gli italiani. Da qualche parte ho letto che due signor “NESSUNO” TELECOMANDATI, come giustamente dice il cristallino Di Pietro, hanno presentato due emendamenti al regolamento della Rai in campagna elettorale, affinché tutto sia compiuto sul colossale SCIPPO perpetrato ai danni del referendum sul nucleare, nel caso la Cassazione vada contro la richiesta del governo, e si pronunci invece a favore della sua validità. Il primo emendamento consiste nel togliere alle tribune elettorali il 30% di spazio e darlo al “comitato per il non voto”, in modo da ridurre gli spazi promozionali per il Sì contro le CENTRALI ATOMICHE a un terzo. Il secondo vuole completare l’opera di devastazione facendo cominciare la campagna referendaria solo dopo le amministrative, anche qui per ridurre i tempi di dibattito che rimarrebbero di soli 12 giorni.</div><div style="text-align: justify;"><br /></div><div style="text-align: justify;">Come vedete non si tratta più di DESTRA o SINISTRA per capire che un uomo come Berlusconi non solo non può governare l’Italia, ma nessun paese. Al massimo lui e i suoi falsi trombettieri, come li chiama Travaglio, possono andar bene per una piccola TRIBU’, dove tutti quanti, raccolti intorno al capo, si nutrono a vicenda della loro stessa FALSITA’.</div><div style="text-align: justify;"><br /></div><div style="text-align: justify;">Cari amici fascisti, STUDENTI, leghisti, comunisti e operai insicuri. Mi sembra chiaro che a questo punto non ci resta che l’unico mezzo di sopravvivenza. Il voto. Non possiamo assolutamente mancare. Il 12 Giugno dobbiamo andare tutti a votare anche se, come è prevedibile, il governo tenterà l’impossibile per togliere dalle schede referendarie pure il LEGITTIMO IMPEDIMENTO. E, se lo dovesse togliere dobbiamo essere ancora più numerosi davanti ai seggi. E, se per caso le sedi elettorali fossero chiuse, il vostro voto lasciatelo pure per terra scritto su un piccolo foglietto già preparato a casa, in modo che l’indomani tutti i marciapiedi d’Italia siano invasi da quaranta milioni di bigliettini.</div><div style="text-align: justify;"><br /></div><div style="text-align: justify;">Contro il NUCLEARE</div><div style="text-align: justify;">Contro la PRIVATIZZAZIONE dell’ACQUA</div><div style="text-align: justify;">Contro il LEGITTIMO IMPEDIMENTO</div><div style="text-align: justify;"><br /></div><div style="text-align: justify;">da Il Fatto Quotidiano del 29 Aprile 2011</div>Unknownnoreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-6466326692579312612.post-26870345299547413532011-05-01T09:36:00.000-07:002011-05-01T09:43:10.759-07:00Le proposte su rom e immigrati<div style="text-align: justify;">Questa settimana ho ricevuto molte e.mail a riguardo l'articolo “<a href="http://ildiariodiroma.blogspot.com/2011/04/questa-non-e-roma.html">Questa non è la vera Roma</a>”.</div><div style="text-align: justify;"><br /></div><div style="text-align: justify;">Le critiche si sono focalizzate sulla questione sicurezza e sulla mancanza di proposte. </div><div style="text-align: justify;"><br /></div><div style="text-align: justify;">Nel merito dobbiamo distinguere la situazione dei rom e quelle degli immigrati in genere per ovvi motivi. </div><div style="text-align: justify;"><br /></div><div style="text-align: justify;"><b>Proposte per la questione nomadi</b> (mi sono basato su uno studio di esperti del settore):</div><div style="text-align: justify;"><ul><li>1) ripartire da un censimento che veda la collaborazione di tutti i soggetti interessati (Comune, associazioni ecc.);</li><li>2) differenziare le situazioni e determinare dei specifici progetti partendo dalla condizione sociale;</li><li>3) modificare i regolamenti comunali al fine di consentire l’accesso alle graduatorie per l’assegnazione degli alloggi popolari;</li><li>4) definire un piano campi che riguarda la città di Roma. Un quartiere non può reggere campi ad alto dimensionamento, in campi così numerosi è impossibile sviluppare un adeguato progetto sociale. I campi nella città non possono che essere 7/10 ed avere tra i 200 e i 250 residenti;</li><li>5) tali campi devono passare ad una gestione municipale: un più stretto rapporto con l’ente locale consente di favorire progetti di inclusione più adeguati;</li><li>6) per i nomadi che mantengono un profilo di apolidi e che non intendono stabilizzarsi vanno realizzati campi fuori dal circuito cittadino a scarso insediamento e a scarso impatto sociale. La finalità di questi campi può essere solo quella dell’accoglienza temporanea dentro regole chiare e con opportunità sociali definite;</li><li>7) andrebbe considerato, anche, se i nuclei ad alto tasso di criminalità debbano essere ammessi a servizi di accoglienza pubblici o meno;</li><li>8) i campi per l’accoglienza transitoria possono essere campi a più alta densità. E’ evidente però che campi da mille e più persone costituiscono un’emergenza sociale difficilmente gestibile;</li><li>9) i campi devono avere servizi di custodia. Questi servizi non possono essere affidati a vigilanze armate e neanche a cooperative di nomadi. Verifichiamo l’esperienze fin qui prodotte ed individuiamo le buoni prassi che in alcuni campi romani sono state realizzate.</li></ul></div><div style="text-align: justify;"><br /></div><div style="text-align: justify;"><b>Proposte per la questione immigrati</b> (rifugiati politici e regolari):</div><div style="text-align: justify;"><ul><li>1) garantire la rapidità e la semplicità della procedura per il rilascio del permesso di soggiorno per chi ne ha diritto;</li><li>2) la possibilità per chi ha rispettato le regole e pagato le tasse di poter richiedere la nostra cittadinanza dopo un tempo congruo di permanenza nel nostro Paese (5-10 anni); </li><li>3) concessione del voto amministrativo, perché il voto consente di partecipare alla vita della società ed è segno di un inserimento a pieno titolo;</li><li>4) incremento dei corsi di lingua, adattandoli agli orari di lavoro, diversificandoli a più livelli, tenendo conto delle esigenze specifiche delle diverse nazionalità e, perché no, prevedendo corsi gratuiti obbligatori per tutti gli stranieri;</li><li>5) prevedere un sistema che offra alloggio per periodi limitati a basso prezzo gestiti da associazioni e comunità.</li></ul></div><div style="text-align: justify;">LEGALITA’</div><div style="text-align: justify;"><br /></div><div style="text-align: justify;">Sia ben chiaro che tutte le proposte sono inutili o, addirittura, dannose se non si affronta alla radice la questione della legalità nel nostro Paese. </div><div style="text-align: justify;">Requisito essenziale e fondamentale affinché qualsiasi politica sociale abbia successo è il rispetto assoluto delle regole e il principio del "chi sbaglia paga". </div><div style="text-align: justify;">Qualsiasi Governo o Amministrazione locale che debba attuare qualsiasi politica deve iniziare dalla tolleranza zero. </div><div style="text-align: justify;">In caso contrario avremo una selezione avversa: gli onesti cercheranno di andare verso i paesi più “civili” mentre da noi rimarranno solo i malintenzionati, sicuri di potersi muovere senza limiti. In questo caso sarà veramente difficile parlare di accoglienza e integrazione</div>Unknownnoreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-6466326692579312612.post-62296560828654919962011-05-01T06:35:00.000-07:002011-05-14T09:43:34.298-07:00newsletter n. 1<div style="text-align: justify;">Spero abbiate passato un buon fine settimana e soprattutto una buona festa del 1° maggio!</div><div style="text-align: justify;"><br /></div><div style="text-align: justify;">Vi ringrazio per il riscontro e il sostegno che mi avete manifestato dopo l’invio della newsletter numero zero: sono fondamentali l’aiuto, le critiche e i suggerimenti che potrete darmi in questo mio percorso.</div><div style="text-align: justify;"><br /></div><div style="text-align: justify;">Questa settimana inizio rispondendo alle molte e.mail ricevute sull'articolo “<a href="http://ildiariodiroma.blogspot.com/2011/04/questa-non-e-roma.html">Questa non è la vera Roma</a>”.</div><div style="text-align: justify;">Le critiche si sono focalizzate sulla questione sicurezza e sulla mancanza di proposte.</div><div style="text-align: justify;"><br /></div><div style="text-align: justify;">Nel merito dobbiamo distinguere le soluzioni da adottare per i rom e quelle invece per gli immigrati in genere.</div><div style="text-align: justify;"><br /><a name='more'></a><br /></div><div style="text-align: justify;">Proposte per la questione rom (mi sono basato su uno studio di esperti del settore):</div><div style="text-align: justify;"><br /></div><div style="text-align: justify;">1) ripartire da un censimento che veda la collaborazione di tutti i soggetti interessati (Comune, associazioni ecc.);</div><div style="text-align: justify;"><br /></div><div style="text-align: justify;">2) differenziare le situazioni e determinare specifici progetti partendo dalla condizione sociale;</div><div style="text-align: justify;"><br /></div><div style="text-align: justify;">3) modificare i regolamenti comunali al fine di consentire l’accesso alle graduatorie per l’assegnazione degli alloggi popolari;</div><div style="text-align: justify;"><br /></div><div style="text-align: justify;">4) definire un piano campi che riguarda la città di Roma. Un quartiere non può reggere campi ad alto dimensionamento, in campi così numerosi è impossibile sviluppare un adeguato progetto sociale. I campi nella città non possono che essere 7/10 ed avere tra i 200 e i 250 residenti;</div><div style="text-align: justify;"><br /></div><div style="text-align: justify;">5) tali campi devono passare ad una gestione municipale: un più stretto rapporto con l’ente locale consente di favorire progetti di inclusione più adeguati;</div><div style="text-align: justify;"><br /></div><div style="text-align: justify;">6) per i nomadi che mantengono un profilo di apolidi e che non intendono stabilizzarsi vanno realizzati campi fuori dal circuito cittadino a scarso insediamento e a scarso impatto sociale. La finalità di questi campi può essere solo quella dell’accoglienza temporanea dentro regole chiare e con opportunità sociali definite;</div><div style="text-align: justify;"><br /></div><div style="text-align: justify;">7) andrebbe considerato, anche, se i nuclei ad alto tasso di criminalità debbano essere ammessi a servizi di accoglienza pubblici o meno;</div><div style="text-align: justify;"><br /></div><div style="text-align: justify;">8) i campi per l’accoglienza transitoria possono essere campi a più alta densità. E’ evidente però che campi da mille e più persone costituiscono un’emergenza sociale difficilmente gestibile;</div><div style="text-align: justify;"><br /></div><div style="text-align: justify;">9) i campi devono avere servizi di custodia. Questi servizi non possono essere affidati a vigilanze armate e neanche a cooperative di nomadi. Verifichiamo l’esperienze fin qui prodotte ed individuiamo le buoni prassi che in alcuni campi romani sono state realizzate.</div><div style="text-align: justify;"><br /></div><div style="text-align: justify;">Proposte per la questione immigrati (rifugiati politici e regolari):</div><div style="text-align: justify;"><br /></div><div style="text-align: justify;">1) garantire la rapidità e la semplicità della procedura per il rilascio del permesso di soggiorno per chi ne ha diritto;</div><div style="text-align: justify;"><br /></div><div style="text-align: justify;">2) la possibilità per chi ha rispettato le regole e pagato le tasse di poter richiedere la nostracittadinanza dopo un tempo congruo di permanenza nel nostro Paese (5-10 anni);</div><div style="text-align: justify;"><br /></div><div style="text-align: justify;">3) concessione del voto amministrativo, perché il voto consente di partecipare alla vita della società ed è segno di un inserimento a pieno titolo;</div><div style="text-align: justify;"><br /></div><div style="text-align: justify;">4) incremento dei corsi di lingua, adattandoli agli orari di lavoro, diversificandoli a più livelli, tenendo conto delle esigenze specifiche delle diverse nazionalità e, perché no, prevedendo corsi gratuiti obbligatori per tutti gli stranieri;</div><div style="text-align: justify;"><br /></div><div style="text-align: justify;">5) prevedere un sistema che offra alloggio per periodi limitati a basso prezzo gestiti da associazioni e comunità.</div><div style="text-align: justify;"><br /></div><div style="text-align: justify;">Sia ben chiaro che tutte le proposte che potrebbero favorire l’integrazione e l’accoglienza sono inutili o, addirittura, dannose se non si affronta alla radice la questione della legalità del nostro Paese.</div><div style="text-align: justify;"><br /></div><div style="text-align: justify;">Infatti, requisito essenziale e fondamentale affinché qualsiasi politica sociale abbia successo è il rispetto assoluto delle regole e il principio che chi sbaglia paga. Proprio per questo motivo è più difficile per l’Italia sostenere i più deboli. Qualsiasi Governo o Amministrazione locale che debba attuare qualsivoglia politica deve iniziare dalla tolleranza zero.</div><div style="text-align: justify;"><br /></div><div style="text-align: justify;">In caso contrario avremo una selezione avversa: gli onesti cercheranno di andare verso i paesi più “civili” mentre da noi rimarranno solo i malintenzionati, sicuri di potersi muovere senza limiti.</div><div style="text-align: justify;"><br /></div><div style="text-align: justify;">Questa settimana sul mio blog ho trattato i seguenti temi:</div><div style="text-align: justify;"><br /></div><div style="text-align: justify;"><b>I REFERENDUM</b></div><div style="text-align: justify;">Ho analizzato la dichiarazione del Presidente del Consiglio dove ha candidamente ammesso che "L'accadimento giapponese ha spaventato ulteriormente i nostri cittadini. Se fossimo andati oggi al referendum, non avremmo avuto il nucleare in Italia per tanti anni. Per questo abbiamo deciso di adottare la moratoria, per chiarire la situazione giapponese e tornare tra due anni a un'opinione pubblica conscia della necessità nucleare" . <a href="http://ildiariodiroma.blogspot.com/2011/04/i-referendum.html">Leggi tutto…….</a></div><div style="text-align: justify;"><br /></div><div style="text-align: justify;"><br /></div><div style="text-align: justify;"><b>SPERIMENTAZIONE DEL TRANSITO DELLE DUE RUOTE SULLE CORSIE PREFERENZIALI</b></div><div style="text-align: justify;">Decisione demenziale che avrà come unico risultato la completa delegittimazione delle preferenziali e il loro definitivo abbandono. <a href="http://ildiariodiroma.blogspot.com/2011/04/sperimentazione-delle-moto-sulle-corsie.html">Leggi tutto………..</a></div><div style="text-align: justify;"><br /></div><div style="text-align: justify;"><b>I VIGILI E FONTANA DI TREVI</b></div><div style="text-align: justify;">Ho parlato del servizio trasmesso durante il programma televisivo Le Iene sul comportamento vergognoso per non dire colluso di alcuni vigili urbani che assistevano immobili al furto delle monetine lanciate dai turisti nella Fontana di Trevi (stimate in 14.000 euro settimanali) destinate dal Comune di Roma alla Caritas . <a href="http://ildiariodiroma.blogspot.com/2011/04/i-vigili-fontana-di-trevi.html">Vedi il video e leggi tutto….</a></div><div style="text-align: justify;"><br /></div><div style="text-align: justify;"><br /></div><div style="text-align: justify;">Grazie!</div>Unknownnoreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-6466326692579312612.post-19162432122943784702011-04-30T05:31:00.000-07:002011-04-30T05:55:37.201-07:00L’integrazione degli immigrati a Roma nelle opinioni di un gruppo di testimoni privilegiati<div style="text-align: justify;"><a href="http://www.rom.diplo.de/contentblob/2035970/Daten/150067/buch_teaser5_kowalska.pdf">Dossier Statistico Immigrazione Caritas/Migrantes di Kamila Kowalska-Angelelli, Chiara Mellina, ricercatrici a Roma, e Franco Pitt au</a></div><div style="text-align: justify;"><br /></div><div style="text-align: justify;"><b>L’integrazione: come si definisce e come si promuove</b></div><div style="text-align: justify;">L’integrazione va definita come riconoscimento o rispetto reciproco nelle differenze, esercizio degli stessi diritti e convivenza pacifica (complessivamente più della metà delle risposte). Altre risposte ricorrenti, seppure con minore frequenza, sono: non discriminazione, interazione, adattamento al nuovo contesto conservando le proprie caratteristiche, confronto, sentirsi a proprio agio seppure in un altro paese, vita stabile.</div><div style="text-align: justify;">Secondo la quasi unanimità delle risposte, per società imperniata sulla mediazione culturale deve intendersi quella in cui italiani e stranieri devono essere aiutati ad adattarsi reciprocamente gli uni altri e non quella in cui si chiede solo agli immigrati di adattarsi al nuovo contesto.</div><div style="text-align: justify;">Per favorire una maggiore integrazione è necessario innanzi tutto (più della metà delle risposte) insegnare il rispetto reciproco, eliminare i pregiudizi e migliorare la normativa.</div><div style="text-align: justify;">Viene spiegato anche che l’integrazione si sostanzia di misure concrete: più fondi, disposizioni in grado di favorire i diversi aspetti dell’inserimento (casa, scuola, servizi vari, promozione della lingua, aiuto alle associazioni, impiego dei mediatori culturali). </div><div style="text-align: justify;">Alcune strutture pubbliche e associative sono riconosciute molto importanti per la vita degli immigrati, e perciò sono sollecitate a fare di più. Il fatto che esse vengano citate singolarmente si configura, nello stesso tempo, come un encomio e come uno sprone: le associazioni laiche e cattoliche di immigrati e per immigrati (24 volte), la Caritas (24 volte), i servizi socio-sanitari e scolastici (14 volte), la comunità di S. Egidio (13 volte), il comune di Roma e i municipi (rispettivamente 12 e 10 volte), la provincia (8 volte), i centri di culto delle differenti religioni (8 volte) e, quindi, le strutture pubbliche nazionale e territoriali e le singole associazioni.</div><div style="text-align: justify;"><br /></div><div style="text-align: justify;"><b>Vita sociale, diritti, cittadinanza e voto</b></div><div style="text-align: justify;">Quasi metà degli intervistati partecipa spesso a manifestazioni culturali, artistiche e politiche, mentre solo 1 su 10 non lo fa mai. Tra i membri del gruppo di appartenenza si dimezza la percentuale di chi partecipa spesso, ma aumenta quella di quanti partecipano qualche volta, per cui nel complesso immigrazione e partecipazione, pur nei limiti della vigente normativa, sono due termini tutt’altro che disgiunti.</div><div style="text-align: justify;">4 intervistati su 10 sono venuti spesso a conoscenza di episodi di discriminazione e 5 su 10 qualche volta, per lo più attraverso la televisione e la stampa o (in un quinto dei casi) attraverso i membri del gruppo di appartenenza che, peraltro, fanno all’incirca la stessa esperienza. I casi di discriminazione lamentati sono equamente divisi tra lavoro, scuola, vita pubblica e altri settori. Come si vedrà in seguito, l’esperienza – senz’altro negativo – delle discriminazioni non pregiudica il forte legame con il nuovo ambiente, quello romano in particolare.</div><div style="text-align: justify;">Della carta di soggiorno viene riconosciuta l’importanza in maniera plebiscitaria (9 su 10 risposte), perché conferisce un più alto livello di serenità, di sicurezza, di stabilità e legalità, ed la base per i progetti del futuro, consentendo di ottenere una serie di diritti e di tutele, dalla libertà di movimento all’inserimento lavorativo.</div><div style="text-align: justify;">6 su 10 intervistati ritengono la cittadinanza molto importante, trattandosi di una scelta di inserimento definitivo (1 su 10, invece, la ritiene di nessuna importanza) e di essi 5 intendono richiederla, principalmente per poter fruire di tutti i diritti, alla pari degli italiani, con conseguente impatto positivo anche sulla situazione professionale.</div><div style="text-align: justify;">Più dei due terzi degli intervistati si trova nelle condizioni per ottenere la cittadinanza italiana, ma solo un quinto l’ha ottenuta, mentre gli altri si dichiarano interessati a ottenerla: da ciò si ricava la sussistenza di ostacoli di natura giuridica e burocratica, ma non solo, e c’è da mettere in conto anche il mancato interesse di una parte di loro.</div><div style="text-align: justify;">Si pensi ai cittadini extracomunitari appartenenti a Stati diventati membri dell’Unione Europa a maggio 2004 e a gennaio 2007: per loro l’acquisizione della cittadinanza nel passato era una decisione strumentale intesa a garantire la permanenza in Italia, mentre ora questa garanzia è assicurata dal diritto comunitario e, quindi, per molti è svanito l’interesse. Comunque, aumentando il numero dei soggiornanti stabili e gli anni di permanenza, è da mettere in conto una certa lievitazione del numero dei nuovi cittadini, sia che la legislazione rimanga invariata sia, a maggior ragione, che la stessa venga resa meno restrittiva a seguito delle proposte legislative di modifica attualmente in discussione al Parlamento.</div><div style="text-align: justify;">Degli immigrati, che già hanno la nazionalità italiana o quella di un altro Stato membro dell’UE, con conseguente diritto di votare alle elezioni amministrative (maggio 2007), si è presentata alle urne solo una scarsa metà. Eppure 7 intervistati su 10 (solo 1 su 10 non ha riconosciuto alla questione alcuna importanza) ritengono molto importante per un cittadino straniero la concessione del voto amministrativo, perché il voto consente di partecipare alla vita della società ed è segno di un inserimento a pieno titolo, anche se a tale scopo servirebbe anche il voto politico.</div><div style="text-align: justify;"><br /></div><div style="text-align: justify;"><b>Lingua e scuola</b></div><div style="text-align: justify;">La lingua del posto è un formidabile strumento di integrazione e più di 9 su 10 intervistati ne hanno una conoscenza soddisfacente, anzi nella maggior parte dei casi buona. Non si deve pensare che questa situazione ottimale riguardi solo i testimoni privilegiati: anche gli altri membri dei gruppi di appartenenza vengono accreditati in una posizione similare (8 su 10 con una conoscenza buona o soddisfacente) Anche se in Italia manca una strategia organica di insegnamento dell’italiano ai nuovi venuti, a differenza di quanto avviene in Germania e in altri Stati membri, tra gli intervistati solo 1 su 10 parli a casa solo la lingua madre, mentre negli altri casi o si parla congiuntamente anche l’italiano o solo l’italiano.</div><div style="text-align: justify;">Connesso con la conoscenza dell’italiano è anche il fatto che i due terzi degli intervistati guardano spesso la televisione italiana e solo 1 su 10 lo fa raramente: anche i membri dei gruppi di appartenenza, stando a quanto precisato dagli intervistati, si comportano all’incirca alla stessa maniera.</div><div style="text-align: justify;">Per migliorare la situazione viene unanimemente auspicato l’incremento dei corsi di lingua, adattandoli agli orari di lavoro, diversificandoli a più livelli, tenendo conto delle esigenze specifiche delle diverse nazionalità e, perché no, prevedendo corsi gratuiti obbligatori per tutti gli stranieri. Non manca chi saggiamente fa osservare che se italiani e immigrati passassero più tempo insieme e avessero più contatti, ciò avrebbe un impatto positivo anche sul livello delle conoscenze linguistiche.</div><div style="text-align: justify;">Metà degli intervistati ritiene che i figli degli immigrati abbiano a scuola, o spesso o qualche volta, problemi nel seguire le lezioni e questo proprio per i problemi linguistici che si pongono nel periodo iniziale. Ma non sono gli unici problemi riscontrabili in classe e bisogna pensare anche a quelli emotivi, psicologici, culturali, alla differenza di programmi e di sistemi scolastici, al carente appoggio dei genitori.</div><div style="text-align: justify;">Nei due terzi delle risposte viene ribadito che la scuola italiana non è adeguata al nuovo contesto multiculturale, perché i programmi e i libri di testo non tengono conto della nuova realtà multietnica e andrebbero meglio curati l’aggiornamento e la motivazione degli insegnanti.</div><div style="text-align: justify;">Vengono chiamati in causa anche i genitori immigrati: solo un terzo degli intervistati afferma che essi vanno spesso alle riunione per genitori nelle scuole dei loro figli. </div><div style="text-align: justify;"><br /></div><div style="text-align: justify;"><b>Il problema della casa</b></div><div style="text-align: justify;">Gli intervistati dal punto di vista alloggiativo stanno meglio rispetto alla generalità della popolazione immigrata, di cui a loro avviso 8 su 10 si trovano in una situazione appena sufficiente o addirittura insufficiente.</div><div style="text-align: justify;">La propensione all’insediamento definitivo si scontra con la gravità del problema della casa, che affligge sia gli immigrati proprietari (più di un terzo tra i testimoni privilegiati intervistati, una percentuale molto più elevata, circa il doppio, rispetto alla popolazione straniera proprietaria di alloggi sia a Roma che in Italia) che gli affittuari:</div><div style="text-align: justify;">entrambe le categorie devono far fronte ad esborsi consistenti, la prima per pagare i mutui e la seconda il canone di locazione. Ciò sottolinea che il processo di integrazione è condizionato da aspetti immateriali (atteggiamenti, impostazioni culturali, disponibilità alla mediazione) e altri estremamente concreti (stanziamenti per le politiche di integrazione e investimento sulle strutture).</div><div style="text-align: justify;">In una grande città come Roma, contrassegnata da un vai e vieni continuo di immigrati, non desta sorpresa che più di 1 su 10 abbia una sistemazione alloggiativa ondivaga: pensioni modeste che si è costretti a lasciare poco tempo dopo l’arrivo perché sono finiti i risparmi; parenti o amici che accolgono per un periodo limitato; sistemazione presso il datore di lavoro, a scapito delle esigenze relazionali e familiari e fin tanto che dura il rapporto di lavoro; altri si arrangiano in un retrobottega, in un casale abbandonato, in una autorimessa di macchine dimessa e altri ancora hanno allestito piccoli campi abusivi lungo il Tevere.</div><div style="text-align: justify;">Questa situazione non può non chiamare in causa, oltre agli enti locali, la politica nazionale da molti anni gravemente deficitaria su questo punto.</div><div style="text-align: justify;"><br /></div><div style="text-align: justify;"><b>Il contesto multi religioso</b></div><div style="text-align: justify;">Le domande sulla situazione religiosa in Italia a seguito dell’immigrazione sono state previste espressamente per porre in evidenza uno specifico aspetto del caso italiano, che sembra suscitare grande interesse non solo da parte tedesca ma anche da parte di altri Stati membri.</div><div style="text-align: justify;">Un terzo degli intervistati ha ritenuto che le differenti appartenenze religiose possano essere d’ostacolo a una integrazione armoniosa: sotto questo aspetto viene citato in maniera più ricorrente l’Islam, ma ciò può riguardare tutte le religioni, oltre che per le persone che le praticano, sia per motivi estrinseci (pregiudizi e strumentalizzazioni dei politici e dei media) che intrinseci (mancanza di laicità, ruolo della donna).</div><div style="text-align: justify;">È risaputo che il problema religioso costituisce spesso un serio ostacolo all’obiettivo dell’integrazione: anche l’Italia non è esente, anche se il problema si pone in maniera meno acuta rispetto ad altri Stati. A tal fine hanno influito una ripartizione estramemente diversificata tra le diverse religioni: i cristiani sono la metà del totale e al loro interno cattolici e ortodossi si equivalgono; i musulmani sono un terzo del totale; sono ben rappresentante anche le grandi religioni orientali, per limitare l’esemplificazione ai gruppi più conosciuti.</div><div style="text-align: justify;">Questo policentrismo ha fatto venire meno i presupposti che consentono ad una comunità religiosa di presentare in maniera assolutizzante le sue richieste. È riduttivo, ad esempio, ritenere che il contesto multireligioso determinatosi a seguito dell’immigrazione si esaurisca nell’Islam, dimenticando le altre religioni. Il fatto che media, politici e pregiudizi non favoriscano la comprensione, non deve far dimenticare che si pongono anche problemi intrinseci alle diverse fedi sul piano dei diritti, aspetto non sempre percepito e dibattuto seppure fondamentale ai fini di un dialogo serio e rispettoso, come ribadito del resto da un terzo degli intervistati. </div><div style="text-align: justify;">A Roma, dove i due terzi degli immigrati sono cristiani e dove ha il suo centro la chiesa cattolica, le cose sembra che vadano meglio che altrove per l’opera illuminata del magistero pontificio (che ridimensiona la fondatezza delle reazioni al discorso di Ratisbona di Benedetto XVI), per la disponibilità alla collaborazione delle parrocchie (che considerano i musulmani e gli altri credenti innanzi tutto dei fratelli) e anche per le posizioni aperte dei responsabili del Centro culturale islamico presso la grande moschea di Roma e della sezione italiana della Lega musulmana mondiale, come anche per l’opera infaticabile dei mediatori culturali musulmani che, insieme a quelli cattolici o di altre religioni (come avviene, ad esempio, nel “Forum per l’intercultura” della Caritas di Roma) operano per sensibilizzare la città alle esigenze di una convivenza pacifica, impostata sull’osservanza delle inderogabili norme comuni e, al contempo, sul rispetto delle differenze. Si sta affermando, seppure faticosamente e per gradi, la convinzione che i credenti di tutte le religioni siano responsabili “in solido” della testimonianza nei confronti del mondo di oggi onde evitare che la religiosità venga recepita come un controvalore e questa dimensione, non nuova ma non sempre posta alla base dell’incontro e del confronto tra le religioni, è in grado di addossare a ciascun protagonista un maggiore impegno nella ricerca di impostazioni comuni e non conflittuali. </div><div style="text-align: justify;"><br /></div><div style="text-align: justify;"><b>Dalle prime alle seconde generazioni</b></div><div style="text-align: justify;">I testimoni privilegiati offrono un quadro differenziale tra le prime e le seconde generazioni.</div><div style="text-align: justify;">Le prime generazioni vengono così dipinte: alle prese con i bisogni primari (come casa e lavoro), senza aspettative e più arrangiate, più ingenue e disposte a subire ma anche forti nelle difficoltà, più interessate ai contatti con i paesi d’origine, mimetizzate più che integrate, senza aver concluso il progetto migratorio. Tutto ciò avviene nonostante i protagonisti dei primi flussi migratori abbiano – a differenza di quanto avviene in altri paesi europei – un alto livello di istruzione (tra diplomati e laureati gli stranieri totalizzano 6 punti percentuali in più rispetto agli italiani), il che non ha loro impedito di rilevare i posti di manovalanza, o comunque di basso rango, lasciati liberi dagli autoctoni. </div><div style="text-align: justify;">Le seconde generazioni, invece, sono pienamente integrate, interessate ad avere tutti i diritti, non disponibili a svolgere i lavori umili dei loro genitori (del cui livello di vita sono deluse) ma meno forti nelle difficoltà e anche, come viene attestato dalle statistiche, prive dei livelli di alta scolarizzazione raggiunti dai loro genitori. </div><div style="text-align: justify;">Merita rilevare che questo crudo quadro comparativo è stato tracciato dagli appartenenti alla prima generazione e che tutto lascia intendere che la convivenza con le seconde generazioni potrebbe diventare anche in Italia difficoltosa, a meno che non vengano organicamente perseguito, a livello legislativo e sociale, quelle istanze positive che una pratica sociale, ormai consistente, ha permesso di evidenziare.</div><div style="text-align: justify;"><br /></div><div style="text-align: justify;"><b>Prospetti ve per il futuro: comunque la preferenza per Roma e per l’Italia</b></div><div style="text-align: justify;">I difetti dell’Italia e degli italiani consistono in un misto di carenza di apertura mentale (leggi inadeguate, preconcetti e diffidenza) e di presenza di impedimenti concreti (riguardanti la burocrazia, i servizi sociali, la casa), e così avviene anche per i pregi, tra i quali viene annoverato innanzi tutto la solidarietà, sostenuta da puntelli concreti come l’assistenza sanitaria, l’accesso all’istruzione e ai servizi sociali. </div><div style="text-align: justify;">Roma risulta essere non la città dove si risiede attualmente, ma anche quella dove una quota significativa (4 su 10) degli intervistati vuole continuare a vivere: su quelli disponibili a un eventuale trasferimento hanno fatto breccia altre città come Bologna, Siena, Trieste, Firenze o, detto in termini generali, qualche città del Nord o qualche città del Sud. Non sono state registrate le motivazioni di queste aspirazioni, che peraltro dipendono dalla sensibilità individuale, dalle relazioni intrattenute e dal fascino che possono avere esercitato le altre città conosciute, comunque, Roma ne esce bene. Le motivazioni per la permanenza sono improntate più a grande concretezza che a ragioni ideali: facilità della vita quotidiana, opportunità di lavoro, affetti familiari e rapporti di amicizia, disponibilità dei servizi sociali. Non mancano motivazioni che si collocano a livello più elevato: Roma come città internazionale e multietnica, esteticamente bella e più aperta agli immigrati e meno propensa alla discriminazione. Siamo di fronte a un credito di apprezzamento e di affetto, che merita di non essere disatteso sul piano delle politiche di accoglienza e dei comportamenti personali. </div><div style="text-align: justify;">I paesi, dove gli intervistati pensano che gli immigrati vivano meglio, sono la Gran Bretagna, l’Olanda e la Svezia, ai quali si affianca la mediterranea Spagna, tutti con più di 20 segnalazioni. Due grandi paesi di immigrazione, come la Germania e la Francia, non vengono neppure menzionati. Di quelli indicati si apprezzano normativa e politiche sull’immigrazione, il modello di società più aperto alla multietnicità, le maggiori opportunità lavorative e un welfare più soddisfacente.</div><div style="text-align: justify;">L’Italia se la cava ancor meglio di Roma e si accredita come il paese dove gli intervistati (metà delle risposte) affermano di voler vivere stabilmente e di preferire (due terzi delle risposte) agli altri Stati membri: sono soddisfatti del contesto generale, della qualità della vita, dei legami creati e non pensano sia il caso di ricominciare da capo. </div><div style="text-align: justify;">Come andranno le cose in Italia è un rebus, che lascia divisi gli immigrati tra chi pensa che interverrà un miglioramento (il gruppo più numeroso, comunque inferiore alla metà) e chi al riguardo rimane perplesso (un terzo del totale). Questo inquadramento in chiaroscuro riflette il rapporto ondivago tra la società italiana (e anche la città di Roma) e l’immigrazione, in una sorta di “sindrome da romanza” (“Vorrei e non vorrei”) perché si riconosce la necessità dell’immigrazione per sostenere l’andamento del mercato del lavoro ma non si è del tutto disposti a convivere con essa a livello sociale e interpersonale. Quindi, molto resta da fare al legislatore nazionale e agli enti locali. </div><div style="text-align: justify;">Era scontata la prevalenza (6 su 10) di chi riconosce che l’Unione Europea esercita un’influenza rilevante sulla politica migratoria dell’Italia e degli altri Stati membri e, semmai, desta meraviglia che un quinto delle risposte sia contrassegnato dallo scetticismo. </div><div style="text-align: justify;"><br /></div><div style="text-align: justify;"><b>Gli interessati a viva voce. Opinioni sull’integrazione</b></div><div style="text-align: justify;">“È un processo che mira alla partecipazione attiva degli immigrati nella vita economica, culturale, sociale e politica del paese”.</div><div style="text-align: justify;">“Le differenze che ci separano degli altri sono solo di tipo culturale, che ben utilizzate possono rappresentare un grande arricchimento. Dovremmo andare oltre e pensare alla persona, all’essere umano, all’umanità che ognuno di noi racchiude. A tutto ciò che ci accomuna. Tutti abbiamo gli stessi sogni, lo stesso desiderio di dare ai nostri figli un mondo pacifico e migliore, dove non esista più la parola “straniero””. </div><div style="text-align: justify;">“In realtà non vorrei parlare dell’integrazione, bensì dell’interazione. Secondo me, è importante che entrambe le parti, ovvero sia gli stranieri che gli Italiani, sappiano convivere gli uni con gli altri, aprendosi reciprocamente alla conoscenza dei propri mondi. Si tratta, oltre a questo, di voler approfondire le diverse culture, capirle, ma anche, se non soprattutto, rispettarle. L’interazione deve essere per definizione, reciproca, pacifica e realizzata con la consapevolezza e la volontà delle persone e senza paura dell’incognito e dell’altro”. </div><div style="text-align: justify;">“Per parlare dell’integrazione dobbiamo prima annullare dal nostro modo di pensare i confini che ci dividono”. </div><div style="text-align: justify;">“Purtroppo quando si sente parlare dell’integrazione, si intende che gli immigrati devono inserirsi senza scomodare gli italiani e quindi integrarsi in modo da assomigliare di più agli italiani.”</div><div style="text-align: justify;"><br /></div><div style="text-align: justify;"><b>Indicazioni per migliorare l’integrazione?</b></div><div style="text-align: justify;">“Riconoscere l’immigrato al momento del suo arrivo come portatore di saperi e competenze che ha acquisito nel suo paese e provare ad accettare tutte le sue capacità in modo creativo, aperto , costruttivo e non deprofessionalizzandolo al fine a ridurlo a due braccia di lavoro da inserire nei settori dell’economia italiana.”</div><div style="text-align: justify;">“Innanzitutto è necessaria una modifica della legge sulla cittadinanza e della c. d. Bossi–Fini, titoli di soggiorno e decreto flussi vanno resi più coerenti con una politica di integrazione. Ci vuole, poi, un riconoscimento più rapido dei titoli di studio conseguiti all’estero e un’attenzione maggiore alla tematica dei minori stranieri. Va superata la frammentarietà degli interventi e avviata una programmazione a livello nazionale.” </div><div style="text-align: justify;">“Per migliorare, si dovrebbe innanzitutto cambiare totalmente idea di cos’è integrazione, e cercare di avvicinare gli italiani e gli immigrati evitando di creare un movimento unilaterale: immigrati verso italiani. Per fare questo serve più rispetto verso le tematiche d’immigrazione da tutti i partiti politici e i mass media, quindi una maggior sensibilizzazione dell’opinione pubblica. Poi servono che i diritti riconosciuti dalla legge e la Costituzione (per quanto riguarda l’asilo o la non-discriminazione, per esempio) vengono rispettati, poi altri diritti, come il diritto di voto, devono ricevere il dovuto riconoscimento legislativo.”</div><div style="text-align: justify;">“Forse quello che va fatto è non integrare ma costruire insieme.” </div>Unknownnoreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-6466326692579312612.post-31721991408200268742011-04-29T06:12:00.000-07:002011-04-29T06:25:48.401-07:00Sperimentazione delle moto sulle corsie preferenziali<div style="text-align: justify;">Nonostante nel <a href="http://www.psms.roma.it/sites/default/files/PSMS%20Roma%20-%20Relazione.pdf">piano strategico della mobilità</a> l’amministrazione comunale avesse dichiarato che le sue intenzioni erano quelle di aumentare sia il numero delle corsie preferenziali (lungo gli itinerari “forti” del trasporto pubblico, dove è necessario recuperare spazio per realizzare corsie riservate) sia il controllo (E’ opportuno generalizzare la tutela delle corsie preferenziali e delle corsie di emergenza) è bastato che un quotidiano locale e un comico lanciassero un suggerimento strampalato che Alemanno è corso ad accaparrarselo (<a href="http://www.youtube.com/watch?v=6JFK6WZbPf4&feature=player_embedded">vedi video</a>). </div><div style="text-align: justify;"><br /></div><div style="text-align: justify;">Da lunedì prossimo, 2 maggio, inizierà la sperimentazione del transito dei veicoli a due ruote su quattro corsie preferenziali della Capitale (Lungotevere Sangallo, viale Marconi,via Cristoforo Colombo e largo di Torre Argentina).<br />La prova durerà tre mesi “i<i>n modo da riscontrare sia le utilità che le controindicazioni del passaggio di moto e scooter sulle corsie solitamente riservate ai mezzi del trasporto pubblico</i>" (dichiarazione dell'assessore alla Mobilità Antonello Aurigemma. Al termine della sperimentazione l'amministrazione valuterà se prorogare o meno il provvedimento<br /><br /></div><div style="text-align: justify;">A mio avviso, come succede spesso negli ultimi tempi, la decisione della giunta capitolina è demenziale che <b>completa la delegittimazione delle preferenziali e spinge per il loro definitivo abbandono</b>.</div><div style="text-align: justify;"><br /></div><div style="text-align: justify;">È risaputo che la prima causa di inefficienza del trasporto pubblico della Capitale è dovuto al traffico e all'utilizzo delle corsie preferenziali da parte di molti soggetti ( taxi, auto-blu, mezzi di servizio etc). </div><div style="text-align: justify;">Autorizzare il loro utilizzo da parte dei mezzi di trasporto privati non è solo inutile (come si può pensare di fluidificare il traffico privato trasferendo moto e ciclomotori sulle corsie preferenziali) ma anche pericoloso (salire e scendere liberamente sui cordoli e le borchiette, aumenterebbe il rischio di incidenti).</div>Unknownnoreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-6466326692579312612.post-62193385390001099542011-04-29T00:15:00.000-07:002011-04-29T00:58:20.318-07:00Assenso donazione organi indicato sulla carta d'identità<div style="text-align: justify;">Ieri mi sono incontrato con il consigliere comunale Paolo Masini (PD) per presentare il progetto <a href="http://www.blogger.com/www.destinazioneroma.it">Destinazione Roma</a> e il discorso è caduto sulla buona politica e come si possa fare opposizione in modo intelligente.</div><div style="text-align: justify;"><br /></div><div style="text-align: justify;">Non sapevo, per esempio, che grazie al suo impegno e quelle di molte associazioni l'Assemblea Capitolina l'8 novembre scorso ha approvato (34 voti favorevoli ed uno contrario) la <a href="http://www.malatidireni.it/filesito/donazione%202010/2010%20Roma%20delibera%2019.pdf">delibera n. 19 c</a>on la quale la nostra città è diventata il primo comune d’Italia che <b>permette ai cittadini di apporre sul proprio documento la dicitura "donatore di organi e tessuti".</b></div><div style="text-align: justify;"><br /></div><div style="text-align: justify;">Infatti , facendo una semplice richiesta all’anagrafe i romani potranno specificare sulla propria carta d'identità la volontà o meno di donare organi e tessuti.</div><div style="text-align: justify;"><br /></div><div style="text-align: justify;">La procedura sarà avviata automaticamente per i maggiorenni che, al rinnovo del documento d'identità, si vedranno consegnato un modulo di manifestazione di volontà circa le pratiche di donazione degli organi e dei tessuti. L’esplicita dichiarazione, di conseguenza, potrà poi essere revocata in qualsiasi momento su richiesta del singolo cittadino presso gli stessi uffici anagrafici. </div><div style="text-align: justify;">Paolo mi ha spiegato come sia stato impegnativo elaborare una proposta inattaccabile e utile ai nostri concittadini.</div><div style="text-align: justify;"><br /></div><div style="text-align: justify;">Bravo Paolo!</div>Unknownnoreply@blogger.com1